Cresce la produzione scientifica della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige: nell’ultimo decennio è aumentata di ben 13 volte. Nel 2012 gli articoli su riviste con fattore d’impatto realizzati dal Centro Ricerca e Innovazione hanno superato quota 200, a fronte dei 134 dell’anno precedente. Due brevetti depositati e 6 privative vegetali, per un centro inserito in un network internazionale che coinvolge più di 30 paesi: 128 collaborazioni  in Europa, 15 nel Nord America, 5 in  Asia e 4 in Oceania.

L’aumento delle pubblicazioni non è legato al numero dei collaboratori, cresciuto solo di sei unità dal 2011 al 2012, ma ad un aumento della produttività per collaboratore. Tra le riviste di maggiore impatto sulle quali sono stati pubblicati i lavori del centro  figurano Trends in Ecology and Evolution (IF 15,7), Nature Geoscience (IF 11,7), PNAS (IF 9,7), Plant Cell (IF 9,0). Oltre alle pubblicazioni ISI, inoltre, sono state prodotte 26 tra monografie e capitoli di libro e 144 proceedings di convegni.

Tutto ciò - spiega il dirigente del Centro Ricerca e Innovazione, Roberto Viola - è stato possibile grazie alla capacità, tenacia e impegno della comunità dei collaboratori. Una comunità giovane (36 anni di media), internazionale (25% proveniente dall’estero) e produttiva. Un cenno particolare va alla nostra comunità di dottorandi coordinati nell’ambito della Scuola di Ricerca First e che, nell’anno 2012 hanno raggiunto quota 74. La comunità costituita da dottorandi, tesisti e tirocinanti ha quindi raggiunto, nel 2012, il 34% del totale dei collaboratori”.

Molti di questi dati  sono contenuti nel report 2011-2012 che descrive le principali attività del Centro e le articola in tre aree tematiche: “Oltre il genoma”, ”Il nostro capitale naturale” e ”Alimenti per la vita”. Le attività descrivono gli avanzamenti della ricerca, ma anche le applicazioni che da esse derivano: dalle nuove conoscenze fornite dallo studio dei genomi delle piante da frutto all’evoluzione della biodiversità e la sua rilevanza per la gestione del territorio; dalla collezione varietale viticola, unica nel suo genere, al progetto Foxlab che promuove in forma interdisciplinare la ricerca in campo forestale; dallo studio di nuovi principi attivi ottenuti derivate dalle piante che proteggono la vite dagli attacchi fungini alla misurazione della qualità percepibile della mela. Temi questi, che oltre ad essere di rilevanza per il territorio, hanno attratto anche significativi finanziamenti che nel 2012 sono arrivati a coprire il 28% dei costi totali del Centro.
Dei quasi 300 collaboratori (297 per l’esattezza) operanti presso il Centro, il 43% è assunto con contratto a tempo indeterminato ed il 44% è in possesso del titolo di dottorato. Ampia inoltre appare la base internazionale con il 23% di collaboratori provenienti da paesi esteri mentre il 67% è sotto i 40 anni di età.

Leggi il Report  di ricerca 2011-2012