Non è da oggi che i media sono attenti a cosa accade in campo enologico, ma quando il Vinitaly di Verona apre i battenti sembra una gara a chi ne scrive e parla di più. Non importa se si tratta di notizie importanti o solo curiose o persino inutili o addirittura fantasiose. L'importante, per tutti i media, è declinare il vino da ogni angolazione. Così è anche questa volta. E si inizia ancor prima che il salone veronese apra i battenti. E' il caso del settimanale “L'Espresso” in edicola il 5 aprile, che celebra i fasti del vino “local” messo a confronto con le etichette più blasonate della tradizione enologica. Repubblica non è da meno e con il suo magazine settimanale, “Venerdì”, dedica un articolo ai trionfi mondiali del prosecco. Il 6 aprile, quando le porte del Vinitaly sono ancora chiuse, “Il Resto del Carlino” celebra i successi dei nostri vini in Cina. Poi, finalmente, il gran giorno dell'apertura del salone, il 7 aprile, ed è un fiorire di pagine dedicate al vino. La “Gazzetta del Mezzogiorno” si lancia in un corposo “speciale” dedicando ben otto pagine a questo argomento. E c'è chi parla di ottimismo fra gli stand, come il quotidiano veronese “L'Arena” e chi al contrario parla di una possibile “bolla” che porterà il vino verso una crisi come quella dell'auto. Questo lo scenario descritto dal “Giornale”. L'otto aprile, secondo giorno della manifestazione veronese, il “Corriere della Sera” cerca un rapporto fra qualità del vino e crisi economica, per giungere alla conclusione che quest'ultima ha finito con il premiare la prima. C'è spazio per denunciare le frodi perpetrate a danno dei nostri migliori vini. Ne parla il “Corriere di Verona” del 9 aprile denunciando le etichette al “kresecco” o il soave-fai-da-te. Fasulli e tarocchi che comportano per il settore danni per almeno 200 milioni, a tanto giungono le valutazioni pubblicate da “Il Sole 24 Ore”. Intanto il Vinitaly si avvia alla conclusione e su “L’Arena” del 10 aprile si legge che questa edizione si appresta a segnare nuovi record per affluenza di visitatori. Una previsione confermata l'11 aprile da “MF” che commenta i dati di chiusura della manifestazione, con un più sei percento di visitatori e un più 10% nelle presenze dall'estero.
 

Olio, comprimario

In contemporanea al Vinitaly il recinto fieristico veronese ha ospitato Sol, il salone dedicato all’olio, cosa che non è sfuggita al settimanale “L’Espresso” del 5 aprile, che dopo essersi occupato di vino ha spostato le sue attenzioni sull’olio per commentare i buoni risultati raggiunti da alcuni piccoli frantoi. Non è da meno il “Corriere della Sera” dell’otto aprile che commenta la buona qualità dell’olio italiano, che stride con i magri guadagni di olivicoltori e frantoiani. C’è spazio sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 5 aprile per raccontare come in Puglia le norme urbanistiche tengano in maggiore considerazione la necessità di tutelare gli olivi secolari.
 

Mozzarella, è ancora guerra

Dopo questa “scorpacciata” di vino e di olio, è il turno del latte con la “guerra della mozzarella” della quale si parla su “L’Unità” del 5 aprile che commenta le difficoltà lamentate dai caseifici per le nuove norme che impediscono in uno stesso stabilimento lavorazioni diverse da quelle del prodotto Dop. E si continua a parlarne il 7 aprile sulle pagine del “Mattino” per ricordare che anche su questa vicenda si assiste alla contrapposizione fra organizzazioni degli agricoltori. E' ancora sul “Mattino” che l'11 aprile si può leggere l'intervento del presidente della Comagri, Paolo De Castro, che esprime le sue riserve sulle norme pensate per tutelare la mozzarella Dop. Poca enfasi viene riservata poi alla notizia che arrivano dalla Cina sugli episodi di influenza aviare. Solo qualche cenno sul “Gazzettino” del 6 aprile. I falsi allarmi del passato hanno forse insegnato qualcosa. Buone notizie, infine, per il latte ovino. Ne scrive la “Nuova Sardegna” del 10 aprile per sottolineare che dopo la lunga stagione di crisi il prezzo ha iniziato a salire raggiungendo i 70 centesimi al litro.
 

Ogm, nuova contesa

Non poteva passare inosservata la richiesta che l’Italia ha rivolto alle autorità della Ue per invocare la sospensione d’urgenza alla messa in coltura delle sementi di mais Ogm Mon 810. Se ne parla sulle pagine di “Italia Oggi” del 5 aprile. Toni trionfalistici quelli usati nello stesso giorno dalla “Padania”, da sempre sostenitrice del no agli Ogm. ”Il Sole 24 Ore” del 6 aprile si sofferma sull’episodio con un ampio articolo con il quale offre un quadro della situazione, dando voce anche a chi, come Assobiotec, è a favore degli Ogm.