Inizio d'anno, tempo di bilanci e di previsioni. Regola alla quale non sfuggono nemmeno i quotidiani, che già nei giorni precedenti le festività natalizie si sono cimentati nell'analizzare i risultati del comparto agroalimentare, evidenziando numeri e tendenze a volte contraddittori, ma solo all'apparenza. Così sul “Secolo XIX” del 21 dicembre si legge che le vendite di prodotti alimentari sono in caduta libera mentre nello stesso giorno “Il Gazzettino” ricorda che negli ultimi cinque anni il fatturato del settore agricolo è passato da 4,5 a 5,3 miliardi di euro. Una crescita che coinvolge anche l'e-commerce come evidenzia il 24 dicembre il “Corriere della Sera” e che ha il suo pilastro portante nell'export stando alle analisi che nello stesso giorno pubblica “Il Sole 24 Ore” ed è “Avvenire” che il 6 gennaio conferma la tenuta del settore grazie soprattutto all'export. Un successo, questo conseguito nell'export, che deve però fare i conti con l'avanzare delle contraffazioni che porta via spazi di mercato al made in Italy, come denuncia nello stesso giorno “Il Secolo XIX”.

Dalle analisi sul trascorso del comparto alle prospettive per i prossimi 12 mesi il passo è breve. Quali saranno le sfide del 2013 lo scrive “Avvenire” del 29 dicembre e fra queste, ricorda “Il Giornale di Brescia” del 30 dicembre, ci sarà la riforma della Pac. Le previsioni riportate da “Il Sole 24 Ore” del 2 gennaio confermano la volatilità dei prezzi delle materie prime e dei cereali in particolare. Sul futuro dell'agricoltura interviene il “patron” di slow food, Carlo Petrini, che dalle pagine di “Repubblica” del 4 gennaio chiede a gran voce che l'agricoltura torni al centro dell'agenda politica. La risposta arriva il 7 gennaio dalle colonne del “Messaggero” che ospita un'intervista al ministro per le Politiche agricole, Mario Catania, sostenitore del movimento Monti, che nel frattempo è “salito” in politica.

 

Uniti, finalmente

Che l'agricoltura possa davvero essere al centro della prossima legislatura sono in pochi a crederlo e bene hanno fatto alcune organizzazioni agricole e cooperative a mettersi insieme (era ora!) per dare vita ad un nuovo protagonista dello scenario agricolo. Si chiama Agrinsieme e la sua nascita è commentata sulle pagine di “Italia Oggi” del 9 gennaio. Ma bisogna aspettare il 10 gennaio per trovare un commento a questa importante notizia su altri quotidiani, come “Il Sole 24 Ore”, o il “Resto del Carlino” o la “Gazzetta del Mezzogiorno”. Un'attenzione tardiva da parte dei quotidiani, che in compenso si sono accorti delle conseguenze che le varie “manovre” avranno sul comparto agricolo. E' il caso de “Il Sole 24 Ore” del 22 dicembre che anticipa la stretta che si profila per le società agricole, che si vedono precludere la possibilità di essere tassate su base catastale. Nel frattempo arriva il via libera al conto termico, descritto da “Italia Oggi” del 29 dicembre. A completare il quadro le complicazioni dell'arrivo del Mud, la dichiarazione unica ambientale che di fatto sostituisce il Sistri. I dettagli si possono leggere su “Italia Oggi” e su “Il Sole 24 Ore” del 3 gennaio.

 

Cin cin

Passato il tempo dei brindisi, è il momento di fare un bilancio anche per il settore enologico con il boom registrato dal prosecco nei bicchieri di tutto il mondo e del quale è testimone “Repubblica” del 29 dicembre. Un successo che ha i suoi punti di forza nel raddoppio delle esportazioni verso la Francia, come si apprende da “Il Tempo” del 30 dicembre. Per le bollicine degli spumanti italiani, scrive “La Stampa” del 30 dicembre, arriva la sorpresa di essere più consumato all'estero che in patria. E a Tokio, stando a quanto scrive il magazine di Repubblica “Il Venerdì” del 4 gennaio, una gran parte dei brindisi si è fatta mettendo nei calici vini italiani.

 

Le sofferenze del latte

Per le stalle è stato invece un “Natale di passione” come titola “Latina Oggi” del 21 dicembre. Tutta colpa del mancato accordo sul prezzo del latte nel Lazio si apprende da “Il Tempo” del 24 dicembre. Ma non sono solo gli allevatori del Lazio ad essere preoccupati. Con l'avvicinarsi della fine delle quote latte, fra due anni, ci troveremo in difficoltà per la crescita delle produzioni nel Nord Europa, queste le previsioni del quotidiano cremonese “La Provincia” del 23 dicembre. Poi bisogna fare i conti con il caro mangimi, vista la continua crescita del prezzo del mais. Se ne parla sul “Corriere della Sera” del 3 gennaio. Ma c'è anche qualche nota positiva. Dalle pagine del “Messaggero” dell'8 gennaio si apprende di una sperimentazione condotta dalle Università di Cagliari e Pisa che avrebbero dimostrato la capacità di un pecorino “speciale” di abbassare il colesterolo. Obesi e golosi di formaggio possono gioire.