Come si può difendere dall'agropirateria la filiera oleicola nazionale? A questa domanda ha risposto il Cno, Consorzio nazionale degli olivicoltori, presentando un'applicazione gratuita per smartphone nel corso di Governiadi, il primo 'gioco di ruolo' della politica in Italia, che si è tenuto a Bolsena dal 5 all'8 luglio scorsi organizzato dall'Associazione iPolis.
Come funziona l'applicazione
Una volta che l'applicazione è stata installata sul proprio smartphone o tablet, basta inquadrare con la fotocamera la bottiglia di olio extravergine di oliva di cui si vuole conoscere la provenienza e immediatamente lo schermo si anima producendo una serie di informazioni che raccontano la storia del prodotto. In questo modo si riesce, per esempio, a risalire al produttore e alla pianta da cui sono state raccolte le olive.
"L'agropirateria e in generale la contraffazione – afferma Beatrice Lorenzin, organizzatrice e ideatrice di Governiadi – sono fenomeni che vanno debellati per difendere l'eccellenza del made in Italy, il cuore del nostro sistema Paese fatto di innovazione, ricerca e sviluppo in cui le aziende investono da sempre".
Gennaro Sicolo, presidente del Cno, sottolinea: "Oltre a rispondere all'esigenza di trasparenza, il progetto del Cno sulla tracciabilità è anche un modo per valorizzare l'olio extravergine di origine italiana. Lo strumento che abbiamo presentato è una recente estensione del nostro progetto di tracciabilità sul quale lavoriamo da oltre sette anni. L'agropirateria nell'olio extravergine di oliva si presenta sotto diverse forme, come l'utilizzo di oli vegetali di varia natura opportunamente trattati e commercializzati come autentico olio extravergine di oliva italiano. Un'altra contraffazione piuttosto grave è l'utilizzo di olio scadente di provenienza estera, sottoposto a procedimenti tali da farlo rassomigliare al prodotto extra vergine di origine italiana".
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