La terra continua a tremare in Emilia. Dalla notte tra il 19 e il 20 maggio scorsi, quando una scossa di 6.0 gradi della scala Richter ha distrutto interi paesi e colpito duramente un territorio fortemente vocato all'agricoltura, una serie di scosse si sono susseguite più volte al giorno. Questa mattina intorno alle 9 un'altra forte scossa, ha riportato la paura in Emilia e in tutto il Nord. E per tutta la mattinata la terra ha continuato a scuotersi.

Le principali organizzazioni agricole, nell'esprimere il loro profondo cordoglio per le vittime (dieci fino ad ora, ma si continua a scavare sotto le macerie) e la loro vicinanza a tutta la popolazione colpita, hanno anche lanciato un grido di aiuto per il comparto agricolo.

"Ora niente è più importante delle operazioni di soccorso, perché la priorità è l'incolumità dei cittadini - ha detto Giuseppe Politi della Cia - Confederazione italiana agricoltori - Ma chiediamo anche di non abbandonare a se stesso il nostro settore, già colpito al cuore dal sisma del 20 maggio".

"Dal territorio - spiega Politi - cominciano a giungerci notizie di crolli di edifici rurali già danneggiati dal primo terremoto e nuove lesioni a cascine, stalle, fienili, magazzini e serre. Tutto questo in una situazione già critica, con danni acquisiti per 250 milioni di euro tra strutture crollate, macchinari rotti, animali finiti sotto le macerie. A cui vanno aggiunte le perdite economiche per produzioni pregiate come Parmigiano Reggiano e Grana Padano e Aceto balsamico tradizionale".

Secondo Fedagri Confcooperative, "dalle prime segnalazioni pervenute, sarebbero 500.000 le forme di Parmigiano Reggiano e Grana Padano danneggiate in seguito alla scossa di oggi, che ha provocato anche danni alle strutture. Numero che sommato alle 300.000 forme crollate nel  precedente sisma, porterebbero il totale a circa 800.000".

La Cia ricorda che nei Comuni colpiti operano più di 10 mila imprese agricole per circa 200-250 mila ettari coltivati o con allevamenti.

Politi ha invocato l'intervento immediato del governo, con "misure che consentano ai cittadini e agli imprenditori delle zone devastate dal sisma di usufruire della sospensione dell'Imu e delle altre imposte, al di là dei sopralluoghi e delle certificazioni da parte dei tecnici predisposti".

"Bisogna accelerare al massimo i tempi di azione - conclude Politi - e procedere agli interventi necessari. Senza sostegni concreti e immediati, molte aziende potrebbero essere costrette a chiudere. Con il rischio serio di mettere in crisi un settore che è fondamentale non solo per l'economia del territorio emiliano-romagnolo, ma per tutto il made in Italy agroalimentare".