"L'agricoltura italiana si prepara alla settimana più fredda degli ultimi 27 anni. Mentre si contano ancora i danni provocati dal blocco dei tir, nelle aziende italiane cresce la preoccupazione per l'annunciata ondata di gelo". Lo afferma la Cia, Confederazione italiana agricoltori. 

"Come sempre in campagna un freddo eccessivo e persistente è sinonimo di perdite e disagi, maggiori costi per il riscaldamento delle serre, prodotti orticoli a rischio, difficoltà nell'approvvigionamento mangimistico per gli allevamenti e nel trasporto e distribuzione dei prodotti, specialmente quelli freschi. Tra i settori maggiormente in allerta, oltre l'ortofrutta, c'è anche la zootecnia, che potrebbe risentire della diminuzione di resa produttiva degli animali causata dalle basse temperature. Ma soprattutto per le serre - continua la Cia - le ricadute del freddo polare sui costi produttivi potrebbero essere significative, portando a un ulteriore aggravio del 10% sulla voce energia". 

"Se la morsa del gelo dovesse rivelarsi tanto violenta da mandare in tilt i trasporti e quindi la logistica del Paese - conclude la confederazione - è ovvio che diventerebbe problematica anche la corretta distribuzione degli alimentari freschi. Per questo motivo la Cia ha lanciato un appello alla propria base associativa, in particolare a quegli agricoltori a vocazione multifunzionale, per mettersi a disposizione delle amministrazioni comunali ed offrire loro il supporto di mezzi ed esperienza nella manutenzione e tutela di terreni e strade".