"Negli ultimi dieci anni sono più che raddoppiati i laureati alla guida delle aziende agricole a conferma di un processo di professionalizzazione che ha riguardato anche l'aumento della superficie media aziendale del 44,4% e soprattutto la straordinaria crescita degli agricoltori impegnati in attività multifunzionali di trasformazione e vendita di prodotti e nell'offerta di servizi innovativi". Ad affermarlo è il presidente della Coldiretti Sergio Marini, in relazione ai risultati provvisori divulgati dall'Istat in merito al sesto censimento agricolo.  

L'aumento della superficie media aziendale a 7,9 ettari, sottolinea la Coldiretti, il frutto di una riorganizzazione del sistema imprenditoriale fisiologica che ha determinato l'uscita delle aziende marginali (-32,2%) che ha intaccato però marginalmente la superficie agricola utilizzata in Italia, che nei dieci anni si è ridotta solo del 2,3% ed è pari a 12,8 milioni di ettari nel 2010. 

E' importante sottolineare che del 6,6% dei capi azienda laureati, dichiara la confederazione, la grande maggioranza ha frequentato Facoltà diverse da quelle di agraria a dimostrazione del fatto che il settore ha allargato i propri ambiti di operatività. 

I nuovi dati del censimento arrivano a dieci anni esatti dall'approvazione della legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001) fortemente sostenuta dalla Coldiretti che ha allargato i confini dell'attività agricola e ha di fatto rivoluzionato l'attività d'impresa nelle campagne italiane aprendo nuove opportunità occupazionali. 

Gli imprenditori agricoli oggi si possono occupare di attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla loro vendita in azienda o nei mercati degli agricoltori (è nata la prima rete di vendita diretta gestita dagli agricoltori), ma anche della fornitura di servizi a privati e alla pubblica amministrazione. Per non parlare, conclude la Coldiretti, della produzione e vendita della birra ottenuta dalla coltivazione di orzo in azienda o del pane dal grano, ma anche dei prodotti cosmetici a base di vino, olio o latte di asina. E ancora delle fattorie didattiche convenzionate con le scuole, degli agriasili e degli agriospizi.