"La futura Pac dovrà porre al centro l'agricoltura e le imprese agricole. Per questa ragione, nell'ambito dei criteri di distribuzione dei finanziamenti Ue, siamo contrari a limitare i finanziamenti per le piccole aziende. I tagli devono tener conto delle scelte imprenditoriali e bisogna dare risposte certe, interventi concreti e misure propulsive ai veri agricoltori. Con la  riforma si dovrà concentrare la massima attenzione sul reddito dei produttori e destinare più risorse per il comparto e sostegni a chi vive realmente di agricoltura". 

Lo ha detto il presidente della Cia, Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe Politi commentando l'ipotesi di un tetto massimo per gli aiuti diretti alle aziende agricole, rilanciata dal commissario Ue all'Agricoltura, Dacian Ciolos, nei giorni scorsi. 

"Ribadiamo la nostra netta contrarietà - ha rimarcato Politi - a limitare gli aiuti alle piccole aziende agricole, come proposto di recente dalle tre centrali cooperative italiane. La nostra agricoltura - fa notare il presidente - è importante per la sua grande e frastagliata realtà produttiva, per un sistema radicato sul territorio e l'azione che svolgono centinaia di migliaia di agricoltori sia sotto il profilo economico che sotto quello sociale ed ambientale. Non riesco a comprendere la presa di posizioni delle centrali cooperative". 

"Va superata - ha aggiunto Politi - l'anomalia della Pac che concentra l'80% del sostegno sul 20% delle aziende e riserva il regime di aiuti ai beneficiari storici. I pagamenti diretti agli agricoltori - ha concluso il presidente - pur necessari in futuro, dovranno costituire un livello base e stabile di reddito ed essere legati alla produzione congiunta di beni alimentari e beni pubblici ambientali".