Ha lavorato a lungo la Commissione bilancio della Camera prima di affidare la legge di Stabilità (ex-Finanziaria) al giudizio delle Aule, Camera prima e Senato poi. Non solo “ritocchi” al disegno di legge di legge licenziato dal Consiglio dei ministri un mese fa (si veda Agronotizie), ma interventi profondi, che valgono nel complesso 5,7 miliardi di euro. Con qualche “briciola” riservata anche all'agricoltura, come vedremo. La parte del leone la fanno i fondi Fas (fondi aree sottoutilizzate) con 1,5 miliardi e a seguire  l'Università alla quale è destinato oltre un milione di euro. Una cifra analoga va al rifinanziamento per il 2011 degli ammortizzatori sociali. Si scende a 750 milioni per le missioni internazionali, a 130 milioni per l'ambiente, a 30 milioni per le auto dei Carabinieri e via elencando. All'agricoltura viene accordata la proroga delle agevolazioni previdenziali per le imprese agricole che operano nelle zone sottoutilizzate e in quelle di montagna,  sono abrogati gli aumenti previsti per le assicurazioni obbligatorie dei lavoratori dipendenti e poi sono confermati gli interventi per la piccola proprietà contadina, d’ora in avanti permanenti.

 

I commenti

Manca la reintroduzione dell'accise zero per il gasolio chiesta a gran voce da Coldiretti e Cia, ma c’è da fare i conti con le “bacchettate” della Ue che considera le agevolazioni per il gasolio al pari di aiuti di Stato e come tali illegittimi e distorsivi della concorrenza. Gli emendamenti presentati alla legge di stabilità hanno comunque trovato il giudizio positivo di Cia e di Coldiretti che non hanno mancato di rimarcare il loro ruolo per il risultato raggiunto. Confagricoltura, Copagri e Cia hanno affidato ad un comunicato congiunto il compito di esprimere un giudizio positivo evidenziando il ruolo svolto dalle organizzazioni professionali per ottenere che la legge di stabilità desse risposta alle richieste dell’agricoltura. Toni di “vittoria” che il ministro dell’Agricoltura Giancarlo Galan pare non aver gradito. “C’è di che sorridere – si legge in un comunicato del ministro -  per le dichiarazioni rilasciate oggi dai tanti, dai soliti vincitori. Peccato –continua il ministro -  che alcuni di questi sedicenti vincitori non abbiano mosso un dito quando lo scorso anno erano state lasciate molte micce accese, che nulla facevano presagire di buono per la sicurezza economica della nostra agricoltura”.

 

Le tappe

Lasciamo stare di chi sia il merito. L’importante è che questi emendamenti alla legge di stabilità siano stati approvati dalla Commissione e che ora possano continuare il loro percorso sino all'approvazione finale. Percorso, meglio ricordarlo, che non sarà breve. Proviamo a percorrerne le tappe. Il 16 novembre è iniziata la discussione a Montecitorio, che dovrebbe concludersi entro venerdì 19. Il 23 novembre la discussione passerà alla Commissione bilancio del Senato, per concludersi presumibilmente entro la prima decade di dicembre. Poi la discussione dovrebbe passare al Senato, presumibilmente il 13 dicembre. Ma i lavori potrebbero trovare un’accelerazione in vista del ponte dell’immacolata e degli appuntamenti del 14 dicembre con i voti di fiducia e sfiducia al Governo che impegneranno Camera e Senato. Per conoscere cosa realmente sarà destinato all’agricoltura bisogna dunque pazientare ancora un po’, ma tutto lascia presumere che non ci saranno sorprese rispetto a quanto deciso oggi. Qualche novità positiva potrebbe forse arrivare  dal “mille proroghe” di fine anno, sperando che qualche altro “spicciolo” possa essere destinato all’agricoltura.