"La drammatica situazione denuncia un'emergenza che non può essere soltanto riconducibile ai cambiamenti climatici, ma è segnale della fragilità del territorio Veneto. Stavolta i danni causati hanno messo in ginocchio le province di Vicenza e Verona. E lo stato di allerta tocca anche Treviso, Venezia e Padova. Ma ricordiamo l'alluvione che ha mandato sott'acqua Mestre nel settembre del 2007". Lo ha detto il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori del Veneto, Daniele Toniolo, che chiede alle amministrazioni di fare i conti con un territorio veneto ad elevata urbanizzazione che nel ripetersi di eventi alluvionali si rivela in tutta la sua fragilità. 

La Cia Veneto chiama inoltre in causa il vuoto di competenze nella gestione integrata della sicurezza idraulica in grado di poter risolvere il rischio di esondazioni, a monte e non a valle: "chi dovrebbe coordinare in modo efficace consorzi di bonifica, protezione civile, amministrazioni locali e gli altri enti preposti alla sicurezza idraulica del territorio?", chiede Toniolo secondo il quale "manca una regia unitaria" anche se "i Consorzi di bonifica fanno la loro parte per garantire la sicurezza idraulica e la gestione dell'irrigazione mentre Consorzi e genio civile poi hanno competenze su canali e corsi d'acqua diversi che però confluiscono gli uni negli altri". 

La necessità di coordinare gli interventi dei consorzi di bonifica insieme ad altri enti, in maniera unitaria, per la Cia del Veneto è una priorità così come "servono finanziamenti straordinari, certi e programmati per la manutenzione dei canali e la realizzazione di bacini di contenimento – conclude Toniolo - la sicurezza idraulica per la parte gestita dai consorzi di bonifica non è soltanto un problema degli agricoltori ma coinvolge tutti i cittadini". 

Intanto la Cia del Veneto ha aperto un conto corrente presso la Banca Friuladria "Cia Veneto per gli alluvionati" Iban: IT94Z0533602042000046519410 a favore delle popolazioni alluvionate in tutta la regione.