Dopo la Svezia, la cui presidenza della Ue si è conclusa il 31 dicembre del 2009, tocca ora alla Spagna guidare i 27 Paesi dell’Unione Europea per i prossimi sei mesi. Con la novità rispetto al passato dell’entrata in vigore del Trattato di Lisbona e con esso la nomina di Herman Van Rompuy a presidente del Consiglio per i prossimi due anni e mezzo. La differenza non è da poco. Alla Spagna resta la guida degli incontri fra i ministri, dei gruppi di lavoro e le riunioni degli ambasciatori europei, con esclusione, dunque, del Consiglio dei ministri. Al Paese che guida il semestre di presidenza resta la prerogativa di stabilire le priorità di azione, che per la Spagna sono, fra le altre, le strategie per il rilancio dell’economia e il piano di azione energetico, argomenti che come è intuibile possono avere forte interesse anche in campo agricolo.
Il nuovo commissario all'Agricoltura
Altra novità che riguarda il comparto agricolo è la nomina del nuovo collegio dei Commissari che per l’agricoltura vede la candidatura del romeno Dacian Ciolos. Un incarico che dovrà essere confermato il 26 gennaio a Strasburgo dall’assemblea del nuovo esecutivo della Ue. Nel frattempo Ciolos si è presentato agli eurodeputati, come prevedono le norme comunitarie, per un’audizione nel corso della quale ha illustrato i punti chiave delle linee d’azione da portare avanti una volta nominato Commissario. Tra le priorità del suo mandato ci sono: mantenimento e miglioramento di un agricoltura sostenibile in tutta l'Ue; una produzione agricola efficiente, orientata al mercato, in combinazione con alcuni meccanismi per garantire un sufficiente grado di sicurezza per gli agricoltori in situazioni di crisi; una politica di sviluppo rurale rafforzata.
I progetti
In tema di politica agraria Ciolos si è impegnato a rendere più trasparenti i meccanismi con i quali vengono distribuiti gli aiuti comunitari. La politica agricola ha bisogno di esser riformata ha affermato Ciolos, ma riformare non significa necessariamente ridurre gli apporti finanziari. La Pac deve disporre di un bilancio importante, destinato non solo a sostenere il reddito degli agricoltori, ma anche a garantire nella Ue adeguate risorse agroalimentari. L’audizione del Commissario ha toccato molti altri punti come gli Ogm (sui quali si è mantenuto in una posizione neutrale) e la tutela dei prodotti a denominazione (da migliorare). Parlando di quote il Commissario designato ne ha ricordato i limiti, in quanto utili per governare l’offerta, ma inadeguate a seguire le variazioni della domanda. Un giudizio severo che lascia pochi dubbi sul destino delle quote latte la cui fine è da tempo stabilita per il mese di aprile del 2015.
Ciolos piace
Le dichiarazioni di Ciolos hanno riscosso molti consensi, primo fra tutti quello del presidente della commissione Agricoltura al Parlamento europeo, Paolo De Castro. Note di apprezzamento sono poi giunte dalle organizzaizoni agricole (Confagricoltura, Cia e Copagri) e dal mondo della cooperazione (Fedagri e Legacoop agroalimentare), pur con le inevitabili differenze e i "distinguo" che un argomento così importante e delicato come il futuro dela Pac impone. Molti auguri a Ciolos di buon lavoro, sperando che questi primi positivi giudizi possano essere confermati dai fatti. Staremo a vedere.