Si è aperto ieri il vertice della Fao (Food and Agriculture Organization of United Nation) sulla sicurezza alimentare.
Il pontefice Benedetto XVII ha sottolineato, nel suo intervento, che va posto un freno alle speculazioni sul cibo; e che il “numero delle persone che soffrono la fame sta subendo una drammatica crescita", nonostante la terra sia in grado di "nutrire a sufficienza tutti i suoi abitanti".

Tra gli impegni del vertice c’e' quello di assicurare da parte di tutti i paesi donatori "gli investimenti nell'agricoltura e nella sicurezza alimentare" mettendo a disposizione "le necessarie risorse in modo tempestivo e affidabile sulla base di programmi e piani pluriennali". Dal documento e' scomparsa pero’ la cifra dei 44 miliardi di dollari annui da garantire all'agricoltura che invece era il fulcro del testo originario presentato dal direttore generale della Fao Jacques Diouf alla vigilia del Summit.  

Cia, decisivo il ruolo dei piccoli agricoltori per contrastare la fame  

Una riforma dell’agricoltura che punti all’incremento della sicurezza alimentare e alla crescita della produttività agricola legata alla riduzione della povertà, deve necessariamente porre al centro i piccoli produttori, specialmente nelle economie basate sull’agricoltura. Tradurre in pratica il potenziale che la produzione agricola ha nel ridurre la povertà e la malnutrizione dipende, in gran parte, da quanto è possibile coinvolgere proprio i piccoli produttori in attività produttive e remunerative, sia all’interno che all’esterno dell’impresa agricola. "A conferma di quanto potrebbe pesare in termini di impatto il contributo dei piccoli agricoltori, è sufficiente rilevare che, secondo i dati della Fao, i piccoli produttori rappresentano il 90% della povertà rurale, di 500 milioni con meno di 2 ettari ciascuno", lo ha sottolineato il presidente della Cia (Confederazione italiana agricoltori) Giuseppe Politi.  

Verrascina, Copagri: "Va colto il monito del Santo Padre"

"Le parole del Santo Padre rappresentano un severo e giusto monito che le istituzioni internazionali devono cogliere e tradurre senza indugi in azioni concrete, efficaci e celeri". Lo ha detto Franco Verrascina, presidente della Copagri, commentando il discorso del Papa, Benedetto XVI, al vertice Fao apertosi ieri. "Bisogna accantonare - afferma Verrascina - l'egoismo e l'ipocrisia che ha regnato fin qui nelle politiche dei paesi ad economia avanzata".