Il Senato ha approvato con 162 voti a favore e 126 contrari l'emendamento sull'esclusione dall'Ici dei fabbricati rurali, contenuta nel maxiemendamento presentato dal governo al Decreto legge 'Milleproroghe'. Il Decreto, su cui il Governo ha posto la questione di fiducia, dovrà ora passare il vaglio della Camera per la definitiva conversione in Legge entro il 1° marzo 2009.
Coldiretti ha espresso "grande soddisfazione per l’approvazione della norma che risolve una situazione che si stava rivelando penalizzante per gli imprenditori".
 
"Finalmente una notizia positiva per l'agricoltura" per la Cia - Confederazione italiana agricoltori. "In questo modo si porrebbe fine ad una delicata vicenda che potrebbe, se non risolta, avere pesanti conseguenze per gli agricoltori. Molti di loro hanno ricevuto da parte dei Comuni avvisi di accertamento per richiedere il pagamento dell'Ici sui fabbricati degli ultimi cinque anni. Una situazione complessa che genererebbe forti contrasti fra gli enti locali e i possessori dei fabbricati asserviti all'esercizio dell'attivita' agricola". La Cia ha sempre sostenuto che si tratta di "un'imposizione arbitraria, una tassa che colpisce in modo ingiustificato ed indiscriminato tutti gli agricoltori possessori di fabbricati rurali che in questi anni hanno provveduto al pagamento dell'ici sui propri fabbricati mediante la tassazione del valore dei terreni agricoli che ricomprende anche quello dei fabbricati".
 
Anche Confagricoltura, che aveva sostenuto l'emendamento, si dice "molto soddisfatta: si sta risolvendo secondo corretti canoni interpretativi, una vicenda che era stata caratterizzata da aspetti di palese iniquità".
 
Fedagri-Confcooperative accoglie "con grande soddisfazione" l’avvenuta approvazione. “La nostra federazione – ha dichiarato il presidente Paolo Bruni ha lavorato in questi mesi per sensibilizzare parlamentari ed esponenti del Governo affinché venissero messi sullo stesso piano i fabbricati rurali delle cooperative e quelli degli imprenditori agricoli individuali".
 
"Attendiamo ora l'approvazione definitiva della Camera per vedere chiusa una parentesi che vedeva coinvolta l'agricoltura in un'imposta che non aveva assolutamente ragione di essere nell'ambito dei tributi dovuti dal settore e che, viceversa, avrebbe contribuito alla formazione di un macigno fiscale non più sostenibile". Lo ha detto Franco Verrascina, vicepresidente vicario della Copagri.
 
"Si pone fine ad una situazione che stava creando gravi problemi alle aziende agricole italiane giaàalle prese con difficoltà economiche dovute ad un crisi generalizzata, imprenditori che avrebbero dovuto sostenere ulteriori oneri, per quelli che sono soltanto fabbricati strumentali all'esercizio delle attività agricole". Lo ha detto il presidente del Conaf - Consiglio dell'ordine nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali, Andrea Sisti. "Adesso - ha aggiunto - dobbiamo attendere l'approvazione anche della Camera. Le unità immobiliari quindi anche iscritte o iscrivibili nel catasto fabbricati, per le quali ricorrono i requisiti di ruralità previsti dall'art. 9 del dlgs 557/93, non potranno essere tassate ai fini dell'imposta comunale sugli immobili".