Stabile l'andamento della produzione agricola in Emilia-Romagna che, secondo le prime anticipazioni, nel 2008 si avvia a confermare i valori del 2007, anno record che aveva fatto registrare una crescita del 13% della produzione lorda vendibile (Plv), per un valore superiore ai 4 miliardi di euro. Tuttavia l'assessore regionale all'Agricoltura, Tiberio Rabboni, avverte: "Il valore della produzione non è di per sé indicativo della redditività dell'annata per gli agricoltori. E da questo punto di vista il 2008 si annuncia come un anno da dimenticare". 
Carburanti, energia, fertilizzanti, agrofarmaci, mezzi meccanici e assicurazioni hanno aumentato il loro costo medio dal 20 al 40%. Mentre i prezzi dei prodotti agricoli pagati all'origine sono diminuiti delle stesse percentuali in diversi importanti settori: cereali, patate, ortaggi, barbabietola, girasole e vino. Inoltre gelate, grandinate e piogge di fine primavera hanno ridotto notevolmente le quantità prodotte e commercializzabili.
"Questi primi dati - sottolinea Rabboni - segnalano difficoltà per gli agricoltori che non vanno sottovalutate e che richiedono provvedimenti urgenti di defiscalizzazione dei mezzi tecnici e di riduzione del costo del denaro".
 
I dati sono relativi alle prime anticipazioni sull'annata agraria 2008 fornite dall'assessorato regionale all'Agricoltura. Stime che si riferiscono all'85-90% delle produzioni e già con un buon grado di significatività, anche se più precise potranno arrivare al termine delle ultime campagne di commercializzazione ancora in corso.
 
Cresce del 2% il settore dei cereali in cui le difficoltà sul fronte dei prezzi sono state bilanciate dall'aumento delle superfici coltivate. Stabile il comparto allevamenti, in cui l'incremento del 15% della Plv delle carni suine ha compensato la crisi di mercato del Parmigiano-Reggiano e il calo dei prezzi del comparto avicunicolo. Cedono un punto ciascuno il comparto patate e ortaggi e quello della frutta. Tra i settori più in difficoltà quello del vino, con un calo previsto del 10-12% della Plv dovuto alla sensibile riduzione dei prezzi, e quello delle piante industriali (-15%). Considerando le singole produzioni, spicca il positivo andamento del pomodoro da industria (+28%).
  
Cereali
Il calo progressivo dei prezzi in corso negli ultimi mesi sta delineando un'evoluzione delle tendenze di mercato opposta rispetto allo scorso anno, anche se il settore conferma un andamento positivo con un aumento dei valori produttivi del 2%. Se nel 2007 si registrò un incremento dei prezzi, quest'anno l'andamento è di un progressivo calo con riduzioni medie del 10% e punte fino al 40%, pur confermandosi su livelli decisamente superiori rispetto a quelli minimi registrati nel corso delle campagne 2005 e 2006. Tale diminuzione è stata tuttavia compensata dalla considerevole crescita delle superfici coltivate, che nel caso del grano duro è stata addirittura del 40%.
 
Allevamenti
Il bilancio del settore non mostra sostanziali variazioni nei confronti dello scorso anno, pur in presenza di una situazione di difficoltà del comparto Parmigiano-Reggiano, che è stata tuttavia compensata dal buon andamento del comparto suinicolo, che ha fatto registrare aumenti medi del valore delle produzioni del 15%.
Sul fonte lattiero-caseario viene in particolare stimata una flessione del 2,5% del valore complessivo della produzione di latte a livello regionale, frutto della contrazione produttiva e dalla sostanziale stabilità del prezzo pagato all'allevatore (è aumentato il prezzo del latte alimentare, ma è diminuito quello del latte destinato al Parmigiano-Reggiano). A questo trend negativo vanno sommati i maggiori oneri finanziari che i produttori di Parmigiano-Reggiano devono sostenere in relazione alla liquidazione, dopo circa 15 mesi, del prodotto conferito.
In lieve calo il settore dei bovini (-3,5%), nonostante il positivo andamento dei prezzi medi su base annua (circa +6%), per la diminuzione del numero di capi macellati (-8,5%). Gli avicunicoli subiscono invece la flessione delle relative quotazioni medie (-8%) che porta ad una perdita complessiva di pari entità, per la sostanziale stabilità dei livelli produttivi. In leggera crescita infine le uova (+1,7%) grazie ai prezzi in crescita (+7%), nonostante il calo dei quantitativi (-5%).

Patate e ortaggi
Sulla base dei primi dati disponibili, ancora provvisori, il settore risulterebbe in lieve calo (circa -1,%). Il risultato positivo conseguito dal pomodoro da industria (+28%) - la coltura più rilevante del comparto - non è stato quindi in grado di contenere i cali che hanno invece interessato la maggior parte delle altre produzioni (patate -34%, aglio -47%, cipolla -37%, melone -45%, cocomero - ,5%, asparago -3,5%), ad esclusione di fragola (+18%) e piselli (+6%).

Piante industriali
La flessione registrata dalla produzione lorda vendibile del comparto delle piante industriali è abbastanza consistente (circa -15,1%). Il ridimensionamento subito dal settore è sostanzialmente riconducibile alla perdita di valore fatta registrare dalla barbabietola da zucchero (-16%) , che ha diminuito le superfici coltivate a vantaggio dei cereali.
In calo sono anche i valori delle produzioni proteoleaginose: soia (-1,2%) e soprattutto girasole (-32%).

Colture frutticole
Il valore complessivo delle produzioni frutticole per il 2008 è stimato in calo di oltre l'1%, ma la campagna di commercializzazione della frutta autunnale è ancora agli inizi e, quindi, la situazione potrebbe subire aggiustamenti.
A livello generale i quantitativi raccolti hanno subito una contrazione attorno al 9%, diretta conseguenza di una serie di gelate e di grandinate che hanno interessato importanti bacini frutticoli regionali. Al calo delle produzioni è tuttavia corrisposto un innalzamento dei prezzi, che ha consentito di ottenere un recupero pressoché completo in termini di valore.
Da sottolineare in particolare il positivo andamento della frutta estiva: pesche +8%, nettarine +11% e albicocche +5%, mentre maggiori incertezze permangono per la frutta a raccolta autunnale (mele +1,8%, pere -8,2%, actinidia +2,6%) in relazione alle possibili evoluzioni della campagna di commercializzazione in corso.

Vino
Le previsioni sull'andamento della vendemmia indicano per l'Emilia-Romagna una sostanziale conferma dei livelli produttivi dello scorso anno (+0,9%). Decisamente più incerta la situazione degli andamenti di mercato, con le prime quotazioni del vino 2008 che mostrano una flessione media, su base annua, di circa il 15%; questi dati portano a stimare una riduzione del valore della produzione vinicola regionale attorno al 10 -12%. Per quanto riguarda la produzione, il dato regionale positivo va però scomposto tra Emilia e Romagna.
Mentre nelle province orientali si stima infatti un raccolto in crescita (+10%), in quelle occidentali, zona di produzione dei Lambruschi, si registra un calo produttivo (-15%). Ad incidere negativamente sull'andamento della vendemmia nelle province emiliane è stata una lunga serie di eventi negativi: le gelate dell'ultima decade di marzo con le piante in fase di germogliazione, gli attacchi di peronospora dovuti alla piovosità superiore alla media nel periodo maggio-giugno e, infine, le grandinate di inizio luglio. Sotto il profilo qualitativo ci sono comunque le premesse per ottenere vini di buona qualità, con diverse punte di "ottimo", soprattutto in Romagna.