"La nascita di Agrintesa, il colosso dell'ortofrutta italiana recentemente sorto dalla fusione delle cooperative Agrifrut, Emiliafrutta ed Intesa, aderenti all'organizzazione di produttori Apo Conerpo, ha aggiunto Gardini, va esattamente in questa direzione e rappresenta la risposta migliore alle esigenze delle imprese associate: aziende distribuite su un territorio, estremamente vocato per la produzione di ortofrutta, dove negli anni Sessanta sono sorte le prime cooperative poi consolidatesi e cresciute fino a dar luogo all'attuale sistema, vero e proprio fiore all'occhiello dell'ortofrutticoltura nazionale".
In questi termini si è espresso anche Paolo Bruni, presidente di Apo Conerpo e di Fedagri/Confcooperative, secondo il quale la creazione di questo nuovo soggetto cooperativo rappresenta un esempio positivo da seguire affinché l´ortofrutticoltura italiana possa competere con sempre maggiore successo sui mercati mondiali.
"In quest'ottica - ha proseguito Bruni - è indispensabile che la riforma dell'Organizzazione comune di mercato dell'ortofrutta rafforzi il sistema delle Op dotandole degli strumenti necessari per poter regolamentare il mercato, ma anche ciò non è sufficiente se non è supportato da un'adeguata politica di aggregazione delle realtà produttive che consenta di penetrare con maggior efficacia i mercati". Nel corso dei lavori, poi, il presidente di Agrintesa, Raffaele Drei, ha sottolineato che la creazione di questa nuova cooperativa consentirà di raggiungere significative economie di scala e migliorare ulteriormente l'efficienza gestionale, aumentando il grado di competitività e garantendo una sempre migliore redditività ai produttori associati.
Intervenendo ai lavori, l'assessore regionale all'Agricoltura, Tiberio Rabboni, ha sottolineato che per affrontare e vincere le sfide del mercato globale è indispensabile aumentare le dimensioni medie aziendali (anche attraverso l'aggregazione dei fattori produttivi fra più aziende in modo da ridurne i costi), sostenere ricerca ed innovazione, promuovere la certificazione di qualità e partecipare direttamente alle attività ad alto valore aggiunto della logistica distributiva e della relazione con il consumatore. Altrettanto decisivo è aumentare la concentrazione dell'offerta. "Un importante contributo in questa direzione - ha dichiarato Rabboni - arriverà dal nuovo Piano Regionale di Sviluppo Rurale, che prevede misure finalizzate ad incentivare l'aggregazione e la qualificazione delle imprese nonché l'approccio di filiera per una significativa rivalutazione del prodotto agricolo nel rapporto con gli altri soggetti dell'agroalimentare".
Al convegno è intervenuto, in collegamento telefonico, anche il ministro per le Politiche Agricole e Forestali, Paolo De Castro, che ha ricordato come la strada seguita da Agrintesa sia quella giusta.
"Di fronte alle sfide di un mercato sempre più grande e complesso, ha infatti dichiarato De Castro, è necessario raggiungere soglie dimensionali maggiori e dotarsi di un´organizzazione commerciale moderna ed efficiente in grado di favorire la 'conquista' di nuove piazze a livello internazionale".
Accanto alle riorganizzazioni produttive e commerciali un ruolo importante per aumentare la competitività del settore lo può giocare anche la riforma dell'Ocm. "A questo proposito - ha concluso il ministro - stiamo lavorando attivamente assieme ad altri paesi europei per ottenere quelle correzioni di rotta necessarie per garantire alle Organizzazioni di produttori gli strumenti e le risorse indispensabili per poter affrontare con successo le sfide future".
Fonte: Ermes Agricoltura - Emilia-Romagna
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Fonte: Ermes Agricoltura Emilia-Romagna