L'Umbria ha aperto il bando per i così detti impegni per l'apicoltura, i contributi previsti per gli alveari in determinate zone di importanza ecologica inseriti nei pagamenti agro climatico ambientali Sra-Aca 18.
Il bando attiva 2 misure: una per l'apicoltura stanziale e una per l'apicoltura nomade, e avrà a disposizione per il 2023 100mila euro a livello regionale.
Al bando possono partecipare gli apicoltori singoli e associati e gli enti pubblici che abbiano una attività agricola e che conducano alveari.
Per partecipare al bando è necessario essere in regola con l'Anagrafe Apistica Nazionale e condurre un minimo di 15 alveari nelle zone indicate dal bando.
Chi beneficerà dei contributi dovrà poi impegnarsi a mantenere gli alveari nelle zone indicate tutto l'anno, nel caso dell'apicoltura stanziale, o a portarceli nei periodi richiesti, in caso di nomadismo.
I contributi infatti non riguardano tutto il territorio della Regione, ma solo gli alveari presenti in determinate zone, distribuite in oltre 40 località della Regione.
Inoltre sarà necessario fare ed aggiornare annualmente una relazione tecnica dove siano indicate le aree scelte, le relative specie botaniche interessate dall'intervento e il numero di alveari che si intende posizionare per ogni postazione.
Ogni apicoltore potrà fare domanda anche per più apiari, sempre che siano nelle zone indicate e che i vari apiari per cui si chiedono i contributi distino almeno 2,2 chilometri in linea d'aria tra di loro e non abbiano più di 50 alveari ciascuno.
Però gli apicoltori che fanno sia apicoltura stanziale che nomade dovranno scegliere solo una delle 2 misure e quindi scegliere se richiedere i contributi per gli apiari stanziali o per quelli nomadi.
I contributi vengono assegnati in maniera forfettaria in base al numero totale di alveari impegnati e ammessi al bando e al tipo della misura richiesta.
Per l'apicoltura stanziale il contributo annuo è di:
- 1.788 euro da 15 a 50 alveari;
- 3.945 euro da 51 a 100 alveari;
- 6.320 euro da 101 a 150 alveari;
- 8.277 euro da 151 a 200 alveari;
- 10.102 euro da 201 a 250 alveari;
- 11.725 euro oltre i 250 alveari.
Per l'apicoltura nomade i contributi sono di:
- 2.015 euro da 15 a 50 alveari;
- 4.447 euro da 51 a 100 alveari;
- 7.023 euro da 101 a 150 alveari;
- 9.330 euro da 151 a 200 alveari;
- 11.388 euro da 201 a 250 alveari;
- 13.218 euro oltre i 250 alveari.
I contributi sono cumulabili con quelli previsti dagli ecoschemi, pur dovendo rimanere entro un tetto massimo oltre il quale non possono essere cumulati.
Nel caso in cui le domande di contributo siano superiori alla dotazione stanziata verrà fatta una graduatoria che terrà in particolare conto l'apicoltura biologica.
Le domande devono essere inviate ad Agea tramite il portale Sian entro il 15 maggio 2023.
Per tutti i dettagli e le zone ammesse al contributo si rimanda alla pagina ufficiale e al testo completo del bando.
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Fonte: Agronotizie