È un fatto notorio che la Cina sia diventata negli anni, grazie a una popolazione mondiale in crescita (oggi superiore a 1,4 miliardi di persone) e a un Pil pro capite in aumento, che porta a introdurre sempre più frequentemente proteine nobili nella dieta alimentare, un player globale anche dal punto di vista agricolo e alimentare. I volumi importati dalla Cina, le accelerazioni e le decelerazioni hanno inevitabilmente influenza sui mercati mondiali e sui prezzi di alcune materie prime.
Nell'Outlook al 2031, che la Commissione Agricoltura dell'Unione Europea ha presentato alla fine dello scorso anno, sono stati presi in esame gli effetti sul mercato lattiero caseario e su quello della carne suina.
La Cina è, ad oggi, il più grande importatore al mondo di carne suina e ovina e il secondo importatore di carne bovina e pollame (in base alla media 2017-2021).
In questo contesto, l'Unione Europea è di gran lunga il più grande esportatore di carne suina verso la Cina, con esportazioni che dovrebbero superare i 2 milioni di tonnellate nel 2021, cifra che rappresenta solo il 4% circa del consumo totale di carne suina nella Repubblica Popolare.
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Il mercato lattiero caseario cinese è molto più piccolo del mercato della carne, poiché i consumatori cinesi stanno scoprendo solo gradualmente nuovi prodotti lattiero caseari, dati i loro livelli storicamente elevati di intolleranza al lattosio.
Il consumo e la produzione sono dominati dal Latte Intero in Polvere (Wmp), sistema utilizzato per immagazzinare le eccedenze stagionali della produzione di latte cinese. Il siero di latte in polvere è il secondo latticino più prodotto e, a differenza delle altre commodity, viene utilizzato anche per l'alimentazione (carne suina in particolare) oltre che per il consumo umano (per i prodotti nutrizionali).
La Cina, secondo i dati analizzati, è il primo consumatore di Wmp, il secondo più grande consumatore di siero di latte in polvere e il quarto più grande consumatore di Smp (Polvere di Latte Scremato). La Cina, inoltre, è anche il secondo produttore di Wmp e rappresenta il più grande importatore al mondo di burro, Wmp e siero di latte in polvere, nonché il secondo importatore di Smp.
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Analizzando le proiezioni sulla dieta alimentare, si prevede che il consumo di carne in Cina aumenterà di quasi 11 milioni di tonnellate nei prossimi dieci anni, trascinato prevalentemente dal consumo di carne suina, che si prevede aumenterà di 9,5 milioni di tonnellate.
Allo stesso tempo, le importazioni totali di carne dovrebbero diminuire di quasi 3 milioni di tonnellate nello stesso periodo, per effetto dell'incremento dell'autosufficienza nelle produzioni, che rispondono anche alle politiche approvate dal Governo cinese.
Di recente, Pechino ha annunciato diversi obiettivi di autosufficienza relativi appunto alla produzione animale: il 95% per le carni suine, l'85% per carni bovine e ovine, il 70% per latte crudo e "autosufficienza di base" per pollame e uova.
In questo scenario presentato a Bruxelles, si presume che la Cina raggiunga l'autosufficienza in carne e prodotti lattiero caseari per il consumo umano verso la fine del periodo di proiezione, e cioè nel 2031.
Per il siero di latte in polvere, si presume che la quota di consumo alimentare raggiunga il 40% nel 2031. Attualmente, circa metà del siero di latte in polvere in Cina viene utilizzato per i mangimi e con un presunto aumento della produzione di carne suina, alcune importazioni di siero di latte sono sostenute.
Si presume che la produzione aggiuntiva di carne e prodotti lattiero caseari in Cina, a causa della perdita di importazioni, aumenterà la quota di consumo di mangimi di dieci punti percentuali entro il 2031. E si presume che tutti gli altri prodotti lattiero caseari (e carne) vengano consumati esclusivamente come cibo.
Quale sarà l'impatto sui prezzi dell'Ue e sul mercato mondiale?
Innanzitutto, va detto che le materie prime con le maggiori variazioni dei prezzi del mercato mondiale in questo scenario sono quelle in cui la Cina ha la maggiore quota di mercato nella linea di base. Tra i prodotti lattiero caseari si tratta di siero di latte in polvere (38%), Wmp (22%), Smp e burro (12-13%). Per quanto riguarda le materie prime a base di carne, si tratta di ovini (24%), bovini e suini (14-15%). Si prevede, nello specifico, che le importazioni cinesi di pollame e formaggio ammonteranno a circa il 5% delle esportazioni mondiali nel 2031.
Le grandi quote di importazione del mercato mondiale per siero di latte in polvere, Wmp, carne ovina, bovina, suina, Smp e burro si traducono in forti diminuzioni dei prezzi sul mercato mondiale a causa della domanda molto inferiore per le esportazioni.
La minore domanda per le esportazioni europee di carne e prodotti lattiero caseari potrebbe portare a prezzi alla produzione più bassi, in particolare per le carni suine. Il siero di latte in polvere potrebbe essere particolarmente colpito a causa della grande quota di importazione del mercato mondiale cinese, ma anche perché è un coprodotto della produzione di formaggio, la cui domanda di importazione diminuisce.
La perdita della domanda di importazione di carne e prodotti lattiero caseari in Cina porterebbe inevitabilmente a una riduzione delle esportazioni dell'Unione Europea. Le esportazioni di carni suine, in particolare, diminuirebbero di 256mila tonnellate, con effetti sulla produzione di carne suina in Ue (-138mila tonnellate) e sul consumo (+108mila tonnellate come conseguenza dei prezzi più bassi).
Anche le esportazioni e la produzione di prodotti lattiero caseari dell'Ue diminuirebbero a causa della minore domanda di importazioni in Cina. Anche altri esportatori come la Nuova Zelanda, evidentemente, sarebbero fortemente colpiti.
Una offerta aggiuntiva per le esportazioni porterebbe a una maggiore concorrenza, a prezzi e produzione più bassi, nonché a un consumo più elevato. L'Ue è il principale esportatore mondiale di siero di latte e di formaggio, ma una perdita delle esportazioni di siero di latte verso la Cina farebbe scendere drasticamente il prezzo e porterebbe a un forte aumento del consumo di siero di latte in polvere nell'industria alimentare dell'Ue.