I bovini nella Ue

Il mercato europeo delle carni bovine continua a segnare spunti al rialzo, tanto da coprire e superare il divario con le quotazioni dell'anno precedente.
Accade sia per le carni sia per i prezzi del vivo, dove gli aumenti sono anche più marcati.
Per i vitelli maschi delle razze da latte le rilevazioni della Commissione europea indicano prezzi in media di 75,17 euro a capo a inizio aprile, con un aumento di quasi il 12% rispetto al mese precedente.
Si arriva a 192,8 euro a capo nel caso dei vitelli delle razze da carne e in questo caso il confronto con i 12 mesi precedenti riporta un significativo più 2,2%.
Interessante, come si nota nel grafico che segue, l'inversione della curva di tendenza del mercato, che negli anni precedenti puntava in questo periodo decisamente verso il basso, contrariamente a quanto accade ora.
 

Andamento dei prezzi medi della carne bovina sui mercati europei


Ci sarà più carne bovina

Due i fattori che hanno contribuito a questa tendenza per le carni bovine. Da una parte le conseguenze della pandemia con le chiusure delle attività di ristorazione collettiva, che hanno modificato il "ritmo" del mercato.
Dall'altra l'andamento della produzione, che si conferma in calo, con una flessione media dell'1,2% nel periodo gennaio-dicembre 2020.
Da segnalare il dato italiano, con una flessione del 6,1%.

Va tuttavia considerato che nel primo semestre del 2020 la flessione produttiva nella Ue aveva raggiunto cifre ben più importanti (meno 5,1%) e anche in Italia si registrava un significativo meno 16%.
La produzione, in altre parole, sta riprendendo quota, sospinta dal miglioramento dei prezzi e dalle opportunità di una possibile ripresa dei consumi con l'auspicato rallentare della pandemia.
 
 

I bovini in Italia

Il mercato italiano delle carni bovine è allineato a quello europeo, sebbene con performance inferiori.
In marzo il prezzo all'origine dei vitelloni ha segnato un modesto rialzo (2,37 euro/kg peso vivo, più 0,1% rispetto a febbraio).
Come si nota nel grafico che segue, dopo la flessione coincidente con il momento più pesante della pandemia, nella primavera del 2020, questo settore ha mantenuto una sostanziale stabilità.
Diversa la situazione dei baliotti da ristallo, le cui quotazioni sono in decisa ripresa anche rispetto allo scorso anno (2,06 euro kg/peso vivo in marzo, più 3,1% rispetto a febbraio e allo stesso periodo del 2020).
 

Andamento del prezzo medio mensile dei vitelloni
(Fonte: © Ismea)


Bene i suini europei

Il mercato europeo delle carni suine segue lo stesso trend della carne bovina, con progressivi aumenti che stanno riportando il settore alla normalità dopo la pesante crisi dei mesi scorsi.
Resta tuttavia alto il divario con i prezzi dell'anno precedente, che erano più elevati di oltre il 13%.
Solo pochi mesi fa questo divario era tuttavia assai più preoccupante, tanto che in febbraio si registrava uno "spread" prossimo al 30%.
 


Export suinicolo

In questo caso l'aumento dei prezzi non è legato all'andamento della produzione, che risulta in crescita del 2,1% a livello europeo.
Oltre alle aspettative di ripresa dei consumi attesa con l'auspicata attenuazione dei casi di virosi da Covid-19, va tenuto sotto osservazione l'andamento dell'export, con particolare riguardo alla Cina, dove parrebbero presenti nuovi casi di peste suina africana.
Un'evenienza che ridarebbe impulso all'export verso Pechino.
Nel frattempo si può prendere atto del leggero aumento dell'export europeo, che nel gennaio del 2021 ha registrato un aumento di 50mila tonnellate.
 


I suini in Italia

Anche in Italia il mercato delle carni suine mostra chiari segnali di recupero, sebbene insufficienti a recuperare il differenziale con lo scorso anno, che resta elevato.
Le rilevazioni di Ismea sul prezzo medio realizzato in marzo dai suini da macello mostra un aumento del 2,8% rispetto al mese precedente (1,23 euro kg/peso vivo). Ma il confronto con lo stesso periodo del 2020 mostra uno sconfortante meno 10,2%.
 

Andamento del prezzo mensile dei suini da macello in Italia
(Fonte: © Ismea)


Cresce l'avicoltura Ue

A differenza di tutti gli altri comparti delle carni, quelle avicole continuano a riscuotere senza interruzioni il favore del mercato.
Il prezzo medio dei broiler a livello europeo si colloca a inizio aprile a 196,93 euro al quintale.
Positivo il confronto con lo stesso periodo del 2020 (+3,4%) e anche rispetto al mese precedente (+2,6%).
Nell'osservare l'andamento dello scorso anno (evidenziato nel grafico che segue) occorre ricordare che la caduta dei prezzi del 2020 è fortemente legata all'inizio delle restrizioni dovute alla pandemia.
 
 

Recupera l'avicoltura italiana

Non dissimile da quello europeo l'andamento del mercato avicolo in Italia.
I prezzi medi sono in rialzo in marzo per tutte le tipologie, come evidenziano in questo caso le rilevazioni del Crefis, il Centro per le ricerche economiche sulle filiere sostenibili dell'Università Cattolica di Piacenza.
Ma a differenza di quanto accade per la media europea, i prezzi si mantengono in questo caso al di sotto di quelli dell'anno precedente.
Lo scostamento tendenziale è in qualche caso a due cifre e mediamente più evidente nel caso dei polli.

Prezzo medio mensile degli avicoli a peso vivo
(Fonte: © Crefis)

Compito difficile quello delle previsioni di mercato.
Un aiuto può venire dall'esame delle tendenze in atto. Ma occorre conoscere i "numeri della carne" e in tempi di mercati globali lo sguardo deve allargarsi a livello internazionale.