Si avvia forse verso una soluzione la vertenza dei 252 lavoratori dell'Associazione regionale allevatori della Sardegna in liquidazione, in attesa di essere assunti nell'Agenzia regionale Laore, ma in realtà minacciati di rimanere senza lavoro - causa ricorsi al Tar Sardegna di alcuni lavoratori della Laore - con il rischio concreto di lasciare le oltre 12mila aziende zootecniche della Sardegna senza una parte importante dell'assistenza tecnica. Ai primi di ottobre vi era stato anche un appello lanciato dal mondo della produzione ripreso da AgroNotizie.

Ora invece "Dopo lunghi anni di attesa, grazie all'impegno della Regione in questa difficile battaglia, la vertenza dei lavoratori Associazione regionale allevatori della Sardegna è arrivata finalmente ad una svolta decisiva - ha detto ieri, 18 novembre 2020 - l'assessora al Personale della Regione Sardegna, Valeria Satta, ricordando il lavoro svolto insieme alla collega di Giunta, Gabriella Murgia, assessora dell'Agricoltura, per portare a compimento un iter complesso a sostegno delle aspettative dei lavoratori per la salvaguardia dell'occupazione e per il proseguimento delle attività di assistenza tecnica verso le aziende zootecniche dell'isola.

"In attesa della decisione del Tar Sardegna sui ricorsi presentati, a cui è subordinata la risoluzione definitiva della vertenza - ha spiegato l'assessora Satta - la Giunta regionale intende dar corso all'assunzione prevista dalla legge per i lavoratori Aras, che, da sempre impegnati nella salvaguardia del settore degli allevatori sardi, attendono di entrare a pieno titolo nel comparto dei lavoratori regionali. L'agenzia regionale Laore procederà con la pubblicazione delle graduatorie, espletando le ulteriori fasi della selezione prevista dalla legge".

"Un risultato importante, frutto di un lavoro e di una volontà comune, da parte di Giunta e Consiglio regionale al fianco dei lavoratori, con l'obiettivo di garantire un patrimonio di professionalità, risorsa necessaria e fondamentale per la Regione, che non deve essere assolutamente disperso", ha concluso l'esponente della Giunta Solinas.

Dello stesso tenore le dichiarazioni rese sempre ieri dal presidente della Commissione attività produttive del Consiglio regionale della Sardegna, Piero Maieli.

Confagricoltura Sardegna in una nota ha espresso "soddisfazione per le dichiarazioni del presidente della Commissione Maieli che ha annunciato una risoluzione della vertenza occupazionale, più volte richiesta dalla nostra organizzazione di categoria, dei circa 250 lavoratori dell'Aras e quindi per la conseguente ripresa dei servizi di assistenza tecnica verso le aziende allevatoriali sarde, che rischiava di interrompersi già dalle prossime settimane".

Entro il 31 dicembre 2020 è prevista infatti la chiusura, da parte del Tribunale di Cagliari e dei tecnici incaricati, della fase di liquidazione che avrebbe archiviato definitivamente l'esperienza professionale dell'Aras.

Alla luce delle importanti novità emerse ieri, Confagricoltura "chiede di conoscere nello specifico quale sia il piano che la Regione intende attuare per garantire il passaggio dei lavoratori nell'Agenzia agricola Laore Sardegna, così che si possano garantire i servizi di assistenza al comparto zootecnico, che rappresenta ben oltre la metà della Produzione lorda vendibile dell'intera agricoltura sarda".

L'Aras, infatti, grazie alle sue professionalità, composte soprattutto da agronomi e veterinari, ha costituito negli anni un'eccellenza sul piano dell'assistenza al sistema allevatoriale isolano. Fondamentali sono le attività sulla certificazione della misura 14 del Programma di sviluppo rurale, dedicata al benessere degli animali, che permette alle imprese di godere dei benefici comunitari sulla condizionalità, e quelle sulle analisi del latte che sono alla base della remunerazione del prodotto conferito e poi lavorato nei caseifici.

"Auspichiamo, pertanto - sottolinea infine Confagricoltura Sardegna - che la Regione passi subito dalle parole ai fatti assicurando la dovuta serenità ai lavoratori dell'Aras e alle migliaia di aziende zootecniche che già tante criticità di sistema sono costrette ad affrontare per garantire efficienza e competitività sui mercati nazionali ed esteri".