- filiera suinicola - 30 milioni;
- filiera cunicola - 4 milioni;
- filiera carni vitello - 20 milioni;
- filiera caprina - 0,5 milioni;
- filiera ovina - 8,5 milioni;
- ammasso carni vitello - 15 milioni;
- ammasso prosciutti - 10 milioni;
- latte bufalino - 2 milioni.
I requisiti
Per i suini è previsto un importo di 20 euro per ogni capo (18 nel caso delle scrofe). La macellazione dei capi da carne dovrà essere compresa fra il primo maggio e il 30 giugno.Per le scrofe si richiede che la loro presenza in allevamento sia confermata fra il primo gennaio e il trenta giugno.
Sono inoltre fissati limiti massimi di spesa per 23 milioni per gli animali da carne e 7 milioni nel caso delle scrofe.
Per la filiera caprina l’aiuto è di 6 euro per ogni capo macellato dal 1° gennaio al 30 giugno. Per ogni capra o pecora in allevamento nel periodo dal primo maggio al 30 giugno l’aiuto scende a 3 euro per capo.
Il sostegno per ogni coniglio si ferma a un euro. Anche in questo caso vale il limite del 30 giugno per l’avvenuta macellazione.
Situazione a parte per il latte bufalino, per il quale si prevede l’innalzamento da dieci a venti centesimi del sostegno per ogni litro di latte prodotto, aiuti che si ricollegano al “Fondo per la competitività delle filiere”.
Queste sovvenzioni dirette assommano a 65 milioni, ai quali si aggiungono altri 25 milioni destinati agli ammassi. Per le carni di vitello sono disponibili 15 milioni di euro, mentre i rimanenti dieci riguardano i prosciutti Dop.
Poca burocrazia
Le domande vanno presentate ad Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura che a questo fine ha predisposto moduli precompilati, nell’ottica di semplificare al massimo le procedure e ridurre le complicazioni burocratiche.In una prima fase sarà corrisposto agli aventi diritto l’80% del contributo.
Va poi ricordato che per ogni singola impresa agricola il massimale è di 100mila euro, nel rispetto di quanto previsto dal “Quadro temporaneo” di aiuti fissato dalla Commissione europea.
E' necessario affrettarsi
“Gli aiuti sono concessi per carni di qualità da animali allevati e macellati in Italia - dichiara il sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate, ricordando inoltre che - alle misure di ristoro economico come questa sono abbinati strumenti di accesso al credito per garantire liquidità alle aziende."Il 22 ottobre si avvicina a gran velocità ed è necessario affrettarsi. Poi si faranno i conti con le risorse a disposizione, che potrebbero essere insufficienti a soddisfare tutte le richieste.