Si tratta dei fondi messi a disposizione per fare fronte alla crisi di mercato conseguente all'emergenza sanitaria da coronavirus. I fondi a disposizione sono 90 milioni di euro suddivisi fra i vari comparti zootecnici.
Ecco come sono ripartiti:
- filiera suinicola - 30 milioni;
- filiera cunicola - 4 milioni;
- filiera carni vitello - 20 milioni;
- filiera caprina - 0,5 milioni;
- filiera ovina - 8,5 milioni;
- ammasso carni vitello - 15 milioni;
- ammasso prosciutti- 10 milioni;
- latte bufalino - 2 milioni.
I requisiti
Per poter accedere a questi sostegni si era però in attesa delle istruzioni da parte di Agea, l'agenzia per le erogazioni in agricoltura.Ora c'è la conferma che le procedure sono state completate e nei giorni compresi fra l'8 e il 22 ottobre potranno essere inoltrate le domande per ottenere questi sostegni.
I moduli sui quali effettuare le domande, informa una nota del ministero per le Politiche agricole, saranno precompilati e comunque le imprese potranno dichiarare eventuali differenze rispetto ai dati presenti.
In ogni caso la procedura è improntata alla massima semplificazione possibile.
A questo proposito la ministro Teresa Bellanova ha dichiarato: “Proseguiamo nell'impegno di tutelare il reddito delle imprese danneggiate dalla crisi della pandemia con interventi concreti e tagliando la burocrazia.”
Gli importi
Dopo l'analisi delle domande pervenute si prevede l'erogazione di un anticipo pari all'80% del contributo.Per ogni singola impresa agricola il massimale è di 100mila euro, nel rispetto di quanto previsto dal “Quadro temporaneo” di aiuti fissato dalla Commissione europea.
Inoltre i limiti di spesa sono in funzione delle specie allevate. Nel caso dei vitelli a carne bianca, si potrà ricevere sino a un massimo di 110 euro per ogni animale di età inferiore agli otto mesi. Altra condizione è che sia stato macellato fra il primo marzo e il 30 giugno.
Seguono i suini, ai quali è concesso un sostegno per capo di 20 euro, che scendono a 18 euro nel caso delle scrofe
Per i suini da carne la macellazione dovrà essere avvenuta fra il primo maggio e il 30 giugno.
Per le scrofe si richiede che la loro presenza in allevamento sia confermata fra il primo gennaio e il 30 giugno.
Sono inoltre fissati limiti massimi di spesa per 23 milioni per gli animali da carne e 7 milioni nel caso delle scrofe.
Agli allevamenti di caprini vanno 6 euro per ogni capo macellato fra il primo gennaio e il 30 giugno, mentre agli ovicaprini è concesso un aiuto sino a 3 euro per ogni pecora o capra allevata nel periodo fra il primo maggio e il 30 giugno.
Ancora più basso, proporzionale alla minore taglia, il sostegno per ogni coniglio, che si ferma a un euro, per un importo massimo di 4 milioni, purché macellati fra il primo aprile e il 30 giugno.
In caso di rapporto di soccida gli aiuti sono concessi per il 25% al soccidario e per il 75% al soccidante.
È possibile anche un'unica domanda da parte del soccidario in caso di autorizzazione del soccidante, come previsto dalla circolare Agea.
Poco tempo
Ora si passa alla parte operativa, sperando che le procedure siano effettivamente semplificate, come promesso.Il tempo è peraltro poco, visto che si hanno a disposizione appena 15 giorni per presentare le domande, che scendono a soli 11 giorni se si escludono i fine settimana.
Poi bisognerà fare i conti con le risorse a disposizione, che potrebbero risultare insufficienti a coprire tutte le domande.