E' curioso che proprio ora, con i prezzi di mercato dei suini alle stelle, arrivino in porto le misure pensate a sostegno del settore suinicolo.
Ma il "Fondo suinicolo nazionale", dotato di un portafoglio di 5 milioni di euro e inserito nel "decreto emergenze agricole" non è destinato agli allevatori, ma al mondo della trasformazione.

Per chi trasforma le carni di suino in salumi e insaccati, il momento non è dei più facili. La materia prima, la carne di suino, costa cara ed è difficile trasferire l'aumento dei costi sul consumatore, che potrebbe reagire diradando gli acquisti.

La solerzia nel prendere questi provvedimenti sarebbe stata apprezzata anche tra la fine del 2018 e i primi mesi del 2019, quando i prezzi dei suini erano caduti così in basso che gli allevatori erano costretti a lavorare in perdita. Ma questo è un altro problema, che chiama in causa la scarsa capacità degli allevatori e dell'agricoltura più in generale a farsi ascoltare dal "Palazzo".


Gli obiettivi

Torniamo al "Fondo suinicolo" e alle iniziative che lo animano. Con i cinque milioni dei quali dispone si vuole dare il via a una campagna di informazione e promozione dedicata in particolare alle produzioni di prosciutto Dop. A questa finalità saranno destinati 1,5 milioni di euro.

Mezzo milione di euro sarà dedicato al rafforzamento della trasparenza nella determinazione dei prezzi indicativi da parte delle commissioni uniche nazionali (Cun) del settore suinicolo.
Per ottenere questo risultato sarà potenziata l'acquisizione e l'analisi dei dati di mercato, ricorrendo per questo anche all'aiuto di università e centri di ricerca.


Aiuti all'innovazione

Con i rimanenti tre milioni di euro il "Fondo" prevede la concessione di contributi per l'acquisto e l'installazione di macchinari di valutazione automatica delle carcasse suine Image-meater e AutoFOM.

Se da un lato il maggiore interesse sembrerebbe quello delle industrie ove queste attrezzature troveranno installazione, dall'altro non mancano spunti di interesse per gli allevatori di suini.
Queste attrezzature consentono una puntuale valutazione delle caratteristiche delle carni, garantendo una maggiore obiettività nella formazione del prezzo e possono trasformarsi così in uno strumento di valorizzazione delle carni nazionali.


Le promesse

Nel commentare il raggiungimento in sede di Conferenza Stato Regioni di un'intesa sulla ripartizione delle risorse del "Fondo", la ministra per le Politiche agricole Teresa Bellanova ha ricordato che si tratta di uno "strumento in più in questa direzione per lavorare su contratti di filiera, innovazione nella valorizzazione delle carni, rafforzamento della trasparenza nella formazione del prezzo nelle commissioni uniche nazionali del settore".

Ora non resta che attenderne la pratica applicazione per verificare se il "Fondo" sarà in grado di mantenere tutte queste promesse.