Quando queste "regole d'oro" vengono seguite con attenzione, per le mosche diventa difficile infestare la stalla e infastidire la mandria, a tutto vantaggio del benessere animale e della redditività aziendale, visti gli effetti negativi che questi insetti possono arrecare alle bovine presenti in allevamento.
Alla Cascina Longoli di Zelo Surrigone (Mi) lo sanno bene e da sempre i fratelli Arioli, proprietari della stalla lombarda, in collaborazione con il veterinario aziendale Giorgio Oldani mettono in atto un piano di intervento ben preciso per bloccare subito il ciclo riproduttivo delle mosche. Obiettivo dichiarato: tenere al minimo il livello dell'infestazione in modo da poter ottenere sempre il massimo dalle selezionatissime 220 vacche in lattazione. Il risultato? Mosche praticamente scomparse, box dei vitelli liberi da queste fastidiose presenze e animali estremamente tranquilli, in ogni fase del ciclo produttivo.
I pannelli vanno collocati fuori dalla portata degli animali
Iniziare tempestivamente
"Quest'anno - ricorda Davide Arioli - abbiamo iniziato la lotta alle mosche all'inizio di aprile, intervenendo subito con il Neporex Elanco, un efficace larvicida che ha il compito di bloccare lo sviluppo delle larve sopravvissute all'inverno, che all'arrivo dei primi caldi altrimenti avrebbero iniziato il loro ciclo"."Il primo intervento - ricorda il veterinario Oldani - è fondamentale per partire con il piede giusto e tenere sotto controllo l'infestazione durante i mesi successivi e deve essere effettuato irrorando con il larvicida tutte le zone sensibili per lo sviluppo delle larve, vale a dire fossa dei liquami, bordo delle lettiere e gabbie dei vitelli. Poi, in base all'andamento della stagione, verso giugno si può pensare ad un secondo trattamento con il Neporex, specialmente quando si svuotano le fosse, un'operazione semplice e sicura da effettuare, visto che il prodotto viene applicato con la pompa spray (diluito in acqua) o viene distribuito a spaglio nella fossa dei liquami in pochi minuti".
Per il veterinario Giorgio Oldani la lotta alle mosche è un tassello essenziale nella corretta gestione del benessere e della salute animale in stalla. A destra: nelle fosse dei liquami si utilizza un larvicida (Neporex - Elanco), distribuito a spaglio
Fermare subito l'infestazione
"Il nostro obiettivo - spiega l'allevatore - è evitare l'esplosione dell'infestazione ai primi caldi, in modo da poter poi intervenire con successo con l'adulticida, per contenere con successo il numero delle mosche".E qui entra in gioco Agita, l'adulticida Elanco che unisce all'elevata efficacia anche una notevole semplicità di applicazione, dal momento che basta un normale pennello o una pompa irroratrice. Agita si presenta in granuli, da diluire in acqua tiepida seguendo le istruzioni della casa produttrice.
Facile applicazione
Si spennellano i bordi dei box dei vitelli, le rastrelliere delle vacche e si applica il prodotto anche agli appositi pannelli di colore giallo forniti da Elanco, un colore capace di attirare le mosche con grande efficacia. Agita è totalmente trasparente, aderisce perfettamente alle superfici da trattare e si asciuga in pochi minuti. Le mosche sono attratte dal prodotto, si posano e dopo averlo ingerito muoiono in pochi istanti.
L'adulticida (Agita - Elanco) viene applicato con un semplice pennello sui pannelli, sulle gabbiette dei vitelli e sulle rastrelliere
"L'intervento può essere effettuato - spiega Oldani - anche in presenza degli animali, e questo agevola non poco la sua applicazione. È un presidio molto persistente e, nei momenti di massima carica muscina, basta ripetere l'applicazione ogni dieci giorni per controllare con successo il livello di infestazione, senza avere mai pericolosi picchi. Come veterinario la mia attenzione è focalizzata sugli aspetti sanitari e non voglio vedere mosche posarsi sul capezzolo delle vacche al termine della mungitura, perché il rischio di trasmissione di agenti infettivi è elevato e la mammella va preservata da questi attacchi".
Con una corretta applicazione dei piani di lotta alle mosche anche i vitelli possono crescere in tranquillità e senza il fastidio degli insetti
"Oggi - gli fa eco Davide Arioli - grazie ad una genetica di livello e ad un'alimentazione capace di supportare le vacche in ogni fase produttiva, riusciamo ad arrivare a medie di 35 litri/capo. Un risultato che dobbiamo difendere ogni giorno, inserendo nelle nostre routine aziendali anche il controllo delle mosche. Leggo che infestazioni gravi possono farci perdere sino a 2 litri di latte, a causa del fastidio arrecato agli animali e delle malattie che questi insetti possono causare. Bene, alla Cascina Longoli tutto quel latte deve finire nel tank e con un sistematico controllo delle infestazioni di mosca lo possiamo fare".