Vicenda senza fine questa delle quote latte.
Abolite dal 2015 continuano a far parlare di sé per gli strascichi giudiziari che le accompagnano.

Ultimo in ordine di tempo è il contenzioso sollevato dal caseificio San Rocco (una realtà cooperativa veneta) nei confronti di Agea.
Tema del contendere la mancata restituzione di parte delle multe non dovute nella campagna lattiera del 2003-2004.

In quella stagione all'Italia furono applicate in alcuni casi multe latte superiori al dovuto, cosa che ne ha comportato la parziale restituzione.
 

Le regole

Il meccanismo delle quote latte prevedeva, lo ricordiamo, che ad applicare il prelievo supplementare (così si chiamano le multe latte in burocratese) fossero i primi acquirenti, cioè le latterie che ritiravano il latte dagli allevatori.

Chi consegnava più latte di quanto la propria quota prevedesse si trovava così immediatamente "multato".
Salvo recuperare parte delle multe dopo aver conosciuto l'effettiva produzione nazionale a fine campagna.
 

Multe non dovute

L'incarico di restituire le multe in eccesso era affidato ad Agea.
Prima di procedere con i ristorni Agea era però tenuta a verificare che le multe fossero state effettivamente pagate alla consegna del latte in eccesso rispetto alla quota individuale degli allevatori.

La mancata applicazione del prelievo supplementare (la "multa") faceva scattare lo stop alle procedure di restituzione.
 

I dubbi

Chi si è visto negare i rimborsi delle multe da parte di Agea ha però sollevato alcuni dubbi e ha deciso di ricorrere al giudice amministrativo.

Questioni interpretative che hanno poi coinvolto il Consiglio di Stato e in ultimo la Corte di giustizia europea.
Così, dopo molti anni dalla loro conclusione, nelle aule di giustizia si parla ancora di quote latte.
E bisognerà attendere il 29 marzo per conoscere la risposta della Corte tramite l'Avvocato Generale.
 

Senza fine

Ma non sarà finita lì. La risposta che se ne avrà non conclude la controversia nazionale.
Toccherà al giudice italiano risolvere la causa, tenendo conto ovviamente della risposta della Corte.
Sarà l'ultima parola sulle quote latte? Ne dubito.