Soleggiato lunedì di metà giugno a Orzinuovi (Bs), nell'allevamento della Società agricola Baronchelli: Silvio Baronchelli, titolare dell'azienda insieme al fratello Fausto e a papà Domenico, spiega così i motivi del ritardo accumulato quest'anno nella lotta contro il parassita alato.
Le oltre 250 vacche in lattazione sono attualmente allevate nella nuova stalla
"La stalla nuova - prosegue Silvio - è una struttura alta, ariosa, dotata di ventilatori ad elicottero, e complice una stagione climaticamente insolita, il problema mosche non si era finora presentato in modo evidente. Soltanto negli ultimi giorni i mungitori hanno lamentato che in sala di mungitura gli animali non stavano fermi, per cui abbiamo spennellato un po' dell'adulticida Agita avanzato dallo scorso anno sulle strutture attigue alla sala. Ma con i trattamenti larvicidi non siamo ancora partiti".
La vecchia stalla, dove oggi sono sistemate le manze. L'adulticida viene distribuito sulle strutture metalliche non raggiungibili dalle bovine e su alcuni muri
Comprovata efficacia
Per casi come quello della famiglia Baronchelli, ci sentiamo di offrire due spunti: primo, non è mai troppo tardi per intervenire contro le mosche. Secondo, durante l'estate, essere mentalmente o fisicamente impegnati altrove è un elemento ricorrente in molte aziende agricole.Ecco perché è a disposizione il servizio trattamenti di Elanco, che prevede l'intervento in azienda di disinfestatori professionisti, armati di due prodotti di comprovata efficacia moschicida: Neporex 2WDG, il larvicida granulare a base di ciromazina da distribuire a spaglio nei punti di sviluppo delle larve, e Agita 10 WG, l'adulticida a base di thiamethoxam (neonicotinoide di seconda generazione) da distribuire tramite spennellature sulle strutture dove tendono a posarsi gli insetti adulti.
Dopo il periodo in gabbietta, i vitelli vengono provvisoriamente stabulati in box su lettiera all'interno di un tunnel provvisto di ventilatori. Il prodotto larvicida viene distribuito ai bordi della lettiera
"L'anno scorso - osserva Silvio Baronchelli - abbiamo utilizzato questi prodotti, e siamo stati soddisfatti dei risultati ottenuti. Il larvicida è stato distribuito a spaglio, fin dalla tarda primavera e a frequenza mensile, in vitellaia, ai bordi della lettiera permanente, e nella stalla dove un tempo c'erano le lattifere, nelle cuccette, che qui da noi sono riempite di paglia e stocchi. L'adulticida è stato invece spennellato sui pilastri metallici della vecchia stalla e su alcuni muri. Abbiamo preferito il ricorso a concentrazioni elevate, un chilo di prodotto in meno di 1 litro d'acqua. Questo per allungare l'azione del prodotto alle tre-quattro settimane: a queste condizioni per ravvivarlo basta infatti asportare la polvere e aggiungere un po' d'acqua".