Il direttore di Ris Bufala, Angelo Coletta ha dichiarato: "Il settore bufalino mai come ora è nelle mani dei suoi attori principali e cioè gli allevatori. La manifestazione nazionale che si è chiusa a San Marco Evangelista ha dimostrato a tutti che quando c'è voglia e volontà di fare si può esprimere il meglio del settore".
"Possiamo affermare che è stata una manifestazione molto partecipata e molto completa e rappresentativa dell'intera filiera - ha sottolineato Coletta - e va anche sottolineata la presenza produttiva di caseifici di latte di bufala italiani, che hanno quale loro principale obiettivo produttivo la valorizzazione del latte di bufala attraverso la trasformazione in grandi formaggi".
"Una mostra molto difficile, specialmente nel settore femminile - ha sottolineato Concettina Fezza, giudice unico di mostra - Il livello delle mammelle, degli arti e degli animali è stato molto elevato e ho dovuto lavorare molto per inquadrare le giuste assegnazioni".
Le vincitrici della mostra
L'allevamento Moris di Caraglio (Cn) con la bufala targata 135 ha conquistato il titolo di 'campionessa assoluta della mostra'; l'azienda La Marchesa di Lavello (Pz) con la 131 ha conquistato il titolo di 'riserva assoluta bufale' (vice campionessa).Mentre l'allevamento Gioacchino Migliaccio di Carinola (Ce) con la bufala 122 ha conquistato il titolo dell'animale con la 'mammella più bella' e l'azienda Costanzo, con il soggetto 79 ha conquistato il titolo di 'campionessa assoluta manze'.
Infine l'azienda Raffaele Garofalo con il soggetto 140 ha vinto il concorso come miglior soggetto per la 'pluripara con interparto medio più corto' con un valore di 365 gg.
I tori bufalini migliori
"Grande apprezzamento personale sotto il profilo tecnico" ha dichiarato Chiara Caso, giudice supplente di mostra - va all'azienda Del Grosso di Eboli (Sa) che con il soggetto 32 ha conquistato il titolo di 'campione della mostra".Il soggetto 31 dell'azienda agricola La Fattoria di Nonna Vincenza di Vitulazio (Ce) ha invece conquistato il titolo di 'Toro con arti più funzionali', e all'azienda casertana è andato anche il titolo di 'migliore allevamento della mostra'.
Animali a doppia attitudine
"E' stata una mostra dove si è iniziato a parlare di benessere, profittabilità e valore della linea carne" ha sottolineato Emanuela Parlato, responsabile dell'Ufficio Studi di Ris Bufala."Grande apprezzamento personale va all'animale 144 di catalogo dell'Azienda Torrevecchia di Alfonso Brandi di Falciano del Massico (Ce), che ha strappato il titolo di 'miglior soggetto a duplice attitudine'; lo stesso alla bufala 109 dell'azienda Negus di Tommaso Lanna di Pignataro Maggiore che ha conquistato il titolo di 'M'Ama Bufala' vale a dire la bufala con il maggior indice profittabilità (indice che misura il profitto giornaliero dell'animale)".