Quarantaquattro anni, Ceo dell’azienda agricola di famiglia in quel di Medesano (Pr), Nicola Bertinelli possiede un background del tutto singolare: dopo la doppia laurea in Italia (Scienze agrarie ed Economia e commercio), eccolo in Canada presso la prestigiosa Guelph University dove consegue il master in Business Administration e ricopre per tre anni l’incarico di professor assistant.
Al suo ritorno in Italia Nicola Bertinelli assume le redini dell’azienda di famiglia, trasformandola in una realtà a tutto tondo, capace di gestire in proprio tutte le fasi della filiera, e si mette in luce per alcune iniziative come ad esempio la commercializzazione del Parmigiano Reggiano Dop “Millesimato” o il lancio, in occasione di Expo 2015, delle prime forme di Parmigiano Reggiano Dop “kosher”.
“Il primo obiettivo del nuovo Consiglio – ha dichiarato Bertinelli dopo l’elezione alla presidenza del Consorzio – è quello di rafforzare il legame, il coinvolgimento e l’azione comune di tutti i soggetti che legano i loro redditi alla filiera del Parmigiano Reggiano, a partire da quei caseifici e da quegli allevatori che continuano rischiare e ad investire in lavoro e risorse finanziarie per mantenere alto il nome di una straordinaria eccellenza”. Da qui, dunque, anche gli specifici programmi del Consorzio, “sorretti da elementi di innovazione che puntano a rafforzare ulteriormente l’efficacia dell’azione consortile”. In particolare, Bertinelli ha parlato di azioni e riforme che toccheranno diversi ambiti, a partire “dal potenziamento dei controlli di filiera, alla lotta alla contraffazione, alla vigilanza nelle linee di grattugia e di confezionamento industriale, alla strategia espansiva sui mercati esteri”.
“Come Consorzio – ha inoltre sottolineato Bertinelli – dovremo fare uno sforzo di comunicazione ulteriore per far percepire i plus e gli elementi distintivi che rendono il Parmigiano Reggiano Dop un formaggio davvero unico al mondo, guidati dalla consapevolezza che il consumatore al quale ci rivolgiamo è evoluto e ricerca nel Parmigiano Reggiano qualcosa che va oltre la funzione pratica del prodotto. Nel contesto del mercato attuale, occorre allora rivolgersi a chi cerca, dietro al prodotto, il legame con il territorio, la genuinità, una storia italiana. Così si riesce a comunicare in modo efficace e coerente la distintività di prodotto”.
E quanto all’export: “dobbiamo portarne l’incidenza dal 37% al 50% – ha affermato il nuovo numero uno del sodalizio di via Kennedy – puntando a intercettare il segmento dei consumatori premium, che in un grande prodotto italiano ricercano non solo un’esperienza organolettica, ma anche esclusività, tradizioni, storie e legami con il territorio di origine”.
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Fonte: Consorzio di tutela del formaggio Parmigiano Reggiano