Una buona notizia per gli allevatori di Basilicata, Calabria e Puglia: nella seduta del 19 luglio 2016, è stato approvato, all'unanimità, dalla Commissione Mipaaf -Regioni il disciplinare di produzione per il Sistema di qualità nazionale zootecnia "Bovino podolico al pascolo".
Ora il ministero per Politiche agricole agroalimentari e forestali lo trasmetterà alla Commissione Ue per l'approvazione definitiva.
Lo ha reso noto il 3 agosto 2016 il presidente dell'Associazione regionale allevatori di Basilicata Palmino Fieramosca.

L'Ara Basilicata esprime così soddisfazione per un risultato che ha alle spalle oltre dieci anni di lavoro paziente e meticoloso sul territorio
 "Svolto in perfetta sinergia tra produttori, Ara e Regione Basilicata - sottolinea Fieramosca, che aggiunge - ciò costituisce solo l'inizio di un nuovo percorso impegnativo per tutti gli operatori che dovranno e potranno partecipare da protagonisti".

Con 14mila capi di razza Podolica e 379 allevamenti, la Basilicata rappresenta oltre il 45% del totale nazionale.

"L'approvazione dell'istanza di riconoscimento di questo specifico disciplinare di produzione, avanzata dal Consorzio produttori carne bovina pregiata delle razze italiane costituisce un'importante opportunità che - afferma ancora Fieramosca - deve essere colta appieno dall'intero sistema produttivo e di filiera della Basilicata e delle altre regioni meridionali".

Il marchio Sqn, insieme alla denominazione "prodotto podolico", contribuirà a valorizzare il territorio di provenienza a cui è indissolubilmente legato, con le sue peculiarità uniche. "Inoltre, l'Sqn darà l'opportunità di poter beneficiare dei premi accoppiati" sottolinea Fieramosca.

Luca Braia, assessore alle Politiche agricole della Basilicata afferma: "Per la Basilicata l'economia derivante dal bovino podolico è rilevante e potersi fregiare anche di una certificazione di qualità quale la Qnz è un passaggio fondamentale".

Braia inoltre ricorda: "Per valorizzare tutte le potenzialità della carne podolica sono disponibili gli strumenti di sostegno del Programma di sviluppo rurale della Basilicata 2014-2020 nella misura 3.1 'Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari' che finanzia la prima iscrizione nei sistemi di qualità e nella 3.2 'Sostegno alle attività di informazione e promozione attuate da associazioni di produttori'".

Infine Braia esorta: "L'aggregazione e la creazione di un consorzio di tutela diventano oggi per gli allevatori e i produttori lucani la sfida più importante attraverso la quale è possibile cambiare il passo ad un settore e provare a sfruttarne tutto il potenziale sul mercato".

E' una bella sfida che attende tutti gli allevatori di razza Podolica di Puglia, Basilicata e Calabria che, con 29.825 animali iscritti al libro genealogico nazionale (di cui 9.569 vacche), hanno un potenziale produttivo di circa 12mila vitelli all'anno.

In Basilicata l'opportunità del nuovo marchio si prospetta agli allevamenti che con i loro 14mila capi allevati, 9243 dei quali iscritti al libro genealogico, già aderiscono al disciplinare di tracciabilità IT003ET, grazie al supporto di Ara e della Regione Basilicata.

Secondo il disciplinare, la denominazione "Bovino podolico al pascolo" sarà riservata esclusivamente alle carni prodotte da bovini di 12-24 mesi di età allattati naturalmente nelle prime fasi di allevamento (fino allo svezzamento naturale) e alimentati prevalentemente con il pascolo (allo stato brado o semibrado) nel corso della loro vita.

Alimentazione con risorse foraggere, la transumanza o la monticazione estiva sono le tecniche consentite per garantire la disponibilità del pascolo tutto l'anno.

La Podolica, razza autoctona del nostro Paese, è una garanzia di qualità superiore (come confermato da diverse ricerche) per i metodi di allevamento già in essere, già associata dai consumatori ad un'immagine positiva di rispetto dell'ambiente montano in cui pascola e cresce liberamente.

Attualmente la sua commercializzazione avviene con il tradizionale legame tra consumatore e la figura dell'allevatore/macellaio (consolidatosi anche grazie alle numerose aperture di macellerie aziendali soprattutto in Basilicata).
Il fregiarsi dell'Sqn contribuirà a valorizzare ulteriormente le potenzialità della carne podolica e amplierà la possibilità di far conoscere le sue specifiche qualitative proprietà organolettiche.