“Salerno è la prima provincia d’Italia a raggiungere questo obiettivo" ha sottolineato il presidente dell’assemblea, Giuseppe Canfora.
E con il nuovo regolamento, al quale i 158 Comuni salernitani potranno adeguarsi, arrivano novità importanti per le attività agricole e zootecniche. Le tettoie dei paddock degli allevamenti bufalini non daranno più luogo a volumetria e ciò renderà più semplice agli allevatori il rispetto delle norme ambientali per lo smaltimento dei reflui, potendo meglio separare le acque meteoriche dai reflui coprendo i paddock che erano rimasti scoperti, talvolta al solo scopo di rispettare le norme vigenti in materia edilizia, con le tetttoie.
Queste norme regolamentari, da quanto apprende AgroNotizie, sono studiate con attenzione dall’assessorato all’Agricoltura della Regione Campania e dallo stesso ministero per le Politiche agricole, poiché potrebbero comportare vantaggi importanti per le aziende zootecniche anche su più vasta scala: la Regione Campania potrebbe adottarle come emendamento alla propria legge edilizia.
Per ora le norme valgono su Salerno: all’articolo 6 del Regolamento si dispone ”Per gli allevamenti bufalini (… ) i paddok non devono superare i seguenti limiti: indice di copertura 0,15; minima distanza dai confini metri 20”.
Inoltre, il successivo articolo 56 definisce la tettoia come “Una struttura intelaiata poggiante su pilastri, coperta con struttura rigida e aperta su due o più lati ed eventualmente ancorata ai muri del manufatto. Le tettoie, aumentano lo spazio vivibile all’esterno dell'edificio, ma non costituiscono volume”.
I vantaggi sono molteplici e li spiega Francesco Cicalese, amministratore della General Contract, società di progettazione di Battipaglia, impegnata nel settore biogas: "Intanto gli allevatori possono ora scegliere come adeguarsi agli standard ambientali sulle acque, perché fino ad oggi erano costretti ad ampliare le vasche di contenimento, in quanto dai paddock scoperti arrivano effluenti misti ad acqua di pioggia, spesso non calcolata come elemento da smaltire, che è il metodo più costoso".
Cicalese inoltre sottolinea "Oggi, grazie al nuovo regolamento, una volta realizzate le tettoie e convogliata l’acqua di pioggia negli scoli delle acque bianche, non solo si riducono i volumi delle deiezioni animali dirette alle vasche di contenimento, consentendo una corretta applicazione dei Piani di utilizzo agronomico degli effluenti, ma gli allevatori hanno la possibilità, ove lo volessero, di realizzare in futuro un impianto a biogas, che potrebbe così correttamente ricevere liquame e letame privo dell’apporto di acqua meteorica, che ne riduce il potenziale metanigeno”.
Non a caso, il consigliere provinciale Domenico Volpe, relatore del Regolamento su delega del presidente Canfora, durante la discussione ha affermato: “Rendiamo legittimi ampliamenti dei fabbricati agricoli necessari e ciò con grande beneficio economico sia per il settore zootecnico bufalino che per quello della Quarta gamma”.