E' l'allarme lanciato dalla Coldiretti sulla base dei dati dell'Osservatorio agroclimatico del ministero delle Politiche agricole. Dati che parlano di massimo grado di emergenza produttiva in molte aree del Paese con rischi elevati di mortalità sulla base del Thi (Temperature humidity index), l'indice bioclimatico che permette di valutare la temperatura ambientale percepita dagli animali in relazione ai valori dell'umidità relativa dell'aria.
Per le vacche - sostiene la Coldiretti - il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. In soccorso sono già scattate le contromisure anti afa nelle stalle, dove gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo perché ogni singolo animale è arrivato a bere, con le alte temperature di questi giorni, fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi più freschi.
In funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti per aiutare a sopportare meglio la calura.
Al calo delle produzioni di latte si aggiunge dunque anche un aumento dei costi alla stalla per i maggiori consumi di acqua ed energia che gli allevatori devono sostenere per aiutare gli animali a resistere all'assedio del caldo.
A soffrire sono anche i maiali che mangiano meno nonostante ventilatori, doccette e sistemi di raffreddamento misti con acqua ed aria lavorino a piano regime.
Le api, considerate un indicatore dello stato di salute della natura, per il caldo volano meno e tendono a rimanere a terra senza riuscire più a prendere il polline. Secondo la Coldiretti a rischio è così anche la produzione di miele.
Difficoltà anche nei pollai dove si sta registrando un calo fra il 5 e il 10 per cento nella deposizione delle uova.
Una situazione di difficoltà che comunque dovrebbe presto attenuarsi con l'arrivo di perturbazioni che porteranno auspicabilmente un abbassamento delle temperature, ma che conferma il cambiamento climatico in atto.