La lotta attiva al cambiamento climatico nel settore bufalino e le energie rinnovabili per un ambiente pulito sono stati i temi principali del convengo “Dal biogas al biometano, un’opportunità economica ecosostenibile per le aziende zootecniche e casearie del Mezzogiorno d’Italia” tenutosi ieri, 27 giugno, all'Azienda agricola Sant’Aniello (Gruppo Garofalo) a Francolise (Caserta).
 
E' necessario ottimizzare le scelte aziendali delle imprese zootecniche, non solo per aumentare il fatturato, ma per le ricadute positive su ambiente e salute che nederivano come ha spiegato il presidente di Fattorie Garofalo, Raffaele Garofalo, che ha aggiunto: "Per sfamare nei prossimi dieci anni 9 miliardi di persone, bisogna produrre il 60% di alimenti in più, ma non solo: vuol dire anche sfruttare al meglio e rispettare le risorse idriche del pianeta. Per questo Fattorie Garofalo ha ottimizzato i propri processi produttivi allestendo un impianto biogas con cogenerazione elettrica da 600 kWp per valorizzare le deiezioni bufaline".
 
Dopo aver annunciato la selezione tra i finalisti dell’azienda Sant’Aniello, nel premio interazionale promosso dall’associazione Adba Uk per la valorizzazione del digestato, il direttore del Cib, Consorzio italiano biogas, Christian Curlisi, ha introdotto le potenzialità del biometano nel Sud d'Italia. Il direttore ha parlato dell'azienda agricola “carbon negative” che grazie alla tecnologia dell’impianto biogas, può, non solo valorizzare le deiezioni da allevamento, ma anche stoccare carbonio attivamente nel suolo attraverso l’uso del digestato, portando la filiera di produzione della bufala a emissioni 0, con la speranza che in Campania l’esempio di Azienda agricola Sant’Aniello venga seguito da tante altre imprese agricole, grazie alla prossima apertura del nuovo registro per gli impianti a energie rinnovabili non fotovoltaici.
 
"E' necessaria una programmazione regionale e creare una rete d’imprese sul territorio in tema agroenergetico per valorizzare al massimo la biomassa residuale delle produzioni agricole" ha poi affermato Amedeo D’Antonio, dell’assessorato all’Agricoltura di Regione Campania, esperto di bioenergie. I nuovi bandi Psr regionali impongono, la provenienza regionale delle biomasse ad uso energetico e un dimensionamento degli impianti in linea con le sole esigenze aziendali.
 
Massimo Rossetto di Schmack Biogas, impresa che ha realizzato l’impianto di Sant’Aniello, ha sottolineato l’importanza del nuovo mercato per gli impianti, partito dal 2013 nel Meridione, legato alle produzioni alimentari e in particolare alle filiere Dop del Sud Italia, come fattore di sviluppo per le imprese anche in ottica di una gestione più virtuosa e al tempo stesso più economicamente sostenibile degli allevamenti.
 
I vantaggi, sia economici che qualitativi, per l’alimentazione del bestiame che derivano dall'essiccazione del foraggio ottenuta dal riutilizzo del calore di risulta dell’impianto biogas, sono stati evidenziati da Luigi Zicarelli, docente al Dipartimento Medicina veterinaria dell'Università degli Studi Federico II di Napoli.
 
In conclusione dell'incontro il collaboratore del ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina, Corrado Martinangelo del Mipaaf, ha dichiarato: "La filiera Dop della bufala campana è un esempio in Italia ed Europa di efficienza unita alla qualità dei prodotti ed all’attenzione alla sostenibilità, espressione dei valori sani del meridione. Per questo è necessario promuovere la coesione tra le aziende come concetto culturale e soprattutto semplificare la vita agli imprenditori agricoli, in particolare per quanto riguarda gli investimenti che mirano a rendere più competitive, ma soprattutto più attente all’ambiente, le imprese". Martinangelo infine ha proposto, in vista di un tavolo di filiera interregionale sulla bufala, un forum sull’area Dop, su sollecitazione della Regione Campania e di intesa con il Mipaaf.