L'obiettivo è stato la presentazione della proposta dell'azienda di Cavallermaggiore di creare una filiera del latte ovino in Piemonte, finalizzata alla produzione di pecorino 100% piemontese ed avviare un confronto a più voci sulla sua fattibilità
Biraghi Spa, la più importante azienda di trasformazione casearia del Piemonte, che produce formaggio a pasta dura (il "Gran Biraghi") proposto in diversi formati dagli spicchi alle fette fino ai cubetti (i "Biraghini"), ha una leadership indiscussa: la confezione Gran Biraghi da cento grammi è infatti la busta di grattugiato più venduta in Italia.
Nel corso dell'incontro, cha ha visto la presenza delle maggiori associazioni sindacali e di categoria del comparto agricolo e di oltre sessanta allevatori, l'azienda ha reso nota l'intenzione, nata anche sulla scia dell'iniziativa Piemunto, lanciata dalla Regione Piemonte per i prodotti fatti esclusivamente con latte di allevamenti del territorio, di produrre in proprio il pecorino utilizzando solo latte piemontese.
Attualmente, però, la filiera ovina rappresenta una nicchia in Piemonte, all'interno del più vasto comparto lattiero-caseario, e l'Ara Piemonte, con i suoi 5200 associati, è stato il primo e naturale interlocutore con cui la Biraghi Spa si è confrontata per valutare la possibilità di coinvolgimento degli allevatori per proporre una nuova via per interpretare e valorizzare l'allevamento ovino come una nuova proposta ed opportunità, come ampliamento di quello vaccino già esistente o addirittura come eventuale alternativa per riconvertire le realtà agricole oggi presenti ed attive su altri fronti.
"Il progetto è nato dal mercato, che ha reso il nostro grattugiato da cento grammi il più venduto nella grande distribuzione" ha affermato Claudio Testa, direttore marketing della Biraghi Spa.
"La domanda di questo tipo di prodotto è in costante crescita e il grattugiato al pecorino sta iniziando a conquistare i consumatori, con ampi spazi di crescita. Utilizzare materia prima 100% piemontese è da sempre un nostro importante valore e da qui l'idea di produrre un pecorino da latte raccolto totalmente nella nostra Regione".
"Riteniamo che il progetto presentato da Biraghi possa rappresentare per gli allevatori della nostra Regione una concreta opportunità" ha dichiarato il direttore Arap Tiziano Valperga.
"Siamo a disposizione con tutte le professionalità della nostra associazione perchè riteniamo che il carattere di nicchia del settore ovino richieda necessariamente uno studio approfondito e una sinergia tra tutti gli attori della filiera anche attraverso l'avvio di tavoli di confronto tecnici per tutti gli imprenditori agricoli che desiderino approfondire questa possibilità".
Conclude poi Valperga sottolineando come "l’attivazione di un nuovo e specifico servizio di assistenza tecnica specializzata per il settore ovi-caprino da parte di Arap a partire dal primo gennaio 2016, nonché il consolidato supporto fornito dai laboratori di analisi Arap, possa di certo rappresentare un elemento tecnico di certezza e aiuto per gli allevatori che volessero intraprendere questa nuova sfida".
Giorgio Ferrero, assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, a conclusione dei lavori del convegno ha espresso apprezzamento per l'iniziativa "che si inserisce perfettamente nell'obiettivo di valorizzare le aziende che utilizzano latte munto nella nostra Regione. Il nostro dipartimento valuterà tutte le misure di investimento possibili a sostegno di coloro che contribuiranno a riavviare in futuro una filiera che nelle nostre zone è stata negli anni gradualmente abbandonata. Nell'ambito di una situazione difficile del comparto, percorrere strade che abbiano un'oggettiva redditività e che siano strategiche per il futuro in base alle tendenze di consumo è sicuramente un'occasione che dobbiamo cogliere".