La ricotta di bufala campana Dop, ha una storia che si intreccia con quella della mozzarella di bufala campana Dop, avendo portato in seno al suo disciplinare di produzione il regolamento di alimentazione per le lattifere, che mancava nel disciplinare della mozzarella.
La costituzione del Consorzio non era una scelta obbligata, e giunge a sei anni dal riconoscimento della denominazione della ricotta di bufala Dop.
Sei i produttori certificati della filiera: La Mediterranea, Fattorie Garofalo, Il Casolare, Filab, Le Colonne e Sorì.
Il neo organismo di tutela si è costituito il 2 maggio presso la sede del Consorzio per la tutela della mozzarella di bufala campana Dop con sede a San Nicola La Strada (Ce).
Segno evidente che il Consorzio di tutela intende puntare anche sulla ricotta per aumentare l’impiego di latte idoneo per la Dop, riconoscendo alle imprese casearie che hanno scelto di marchiare anche questo prodotto una dose sostanziale di autonomia.
I giovani designati alla guida del Consorzio sono: Benito La Vecchia, 32 anni, in qualità di presidente ed i vice presidenti Sara Consalvo, 27 anni e Marco Nobis, 32 anni.
"Sono onorato di ricoprire questo prestigioso incarico e ringrazio tutto il Consiglio di amministrazione per la fiducia - dichiara il neo presidente La Vecchia - già da questo primo incontro ho percepito grande entusiasmo verso lo sviluppo di questo prodotto che può avere tanti diversi sbocchi sul mercato. Sarà fondamentale il coordinamento con il Consorzio della mozzarella di bufala campana Dop”.
E gli auguri al neo costituito organismo arrivano anche dal presidente del Consorzio della mozzarella di bufala campana Dop Domenico Raimondo. “Auguro al neo presidente un buon lavoro - dichiara Raimondo - e sono convinto che questo Consorzio creerà una sinergia tra i due organismi, fondamentale anche per la valorizzazione e la crescita del settore bufalino del territorio”.