Se tecnica e innovazione sono stati il motivo conduttore di Fieragricola Verona, che ha appena chiuso i battenti dopo quattro giorni di intenso lavoro, la zootecnia è stata fra i migliori interpreti del processo di rinnovamento che il mondo degli allevamenti sta vivendo. Così nei padiglioni dedicati alla zootecnia si sono viste le sonde che annunciano il parto delle bovine, insieme ai nuovi robot per la mungitura. Interesse poi per il seme sessato per la fecondazione che consente di avere nascite al femminile per il 99% . Negli affollati incontri che hanno animato i numerosi convegni dedicati alla zootecnia si è parlato fra l’altro del nuovo indice funzionale messo a punto dalla associazione degli allevatori di razza Frisona che promette animali più produttivi e più resistenti. Per non parlare dei progressi nella genetica e nell’applicazione della genomica e delle opportunità che questa offre per accelerare il miglioramento genetico.
Frisona in passerella
In attesa che il progresso delle ricerche in campo genetico consenta di ottenere quanto promesso, già oggi Fieragricola ha offerto la possibilità di constatare i risultati raggiunti nella selezione attraverso i molti concorsi zootecnici, protagoniste le razze Frisona e Bruna, che hanno animato la kermesse veronese.
Al 15esimo European Open Holstein Show che si è svolto in occasione della 112esima edizione di Fieragricola, il giudice statunitense Pat Conroy, fra i migliori in questo campo, ha incoronato come campionessa assoluta Bel Barclay Selen, vacca di cinque anni dell’allevamento torinese Beltramino, che si è aggiudicato anche il secondo posto con un’altra delle sue vacche, Du Bon Vent Inkapi. Al terzo posto Deborah, bovina della società agricola cremonese Dosso Pallavicino. Questa forte presenza degli allevamenti italiani sul podio veronese, che ha visto la partecipazione di 160 capi provenienti per oltre un terzo dall’estero, è la migliore testimonianza del buon lavoro sin qui svolto nel miglioramento genetico. Un risultato, ha commentato Maurizio Garlappi, presidente di Anafi, l’associazione degli allevatori della razza Frisona, che conferma la bontà del modello allevatoriale italiano, in un mondo che guarda troppo spesso al seme straniero.
La Bruna in mostra
Non solo la Frisona, ma anche la Bruna fra i protagonisti di Fieragricola dove si è svolta la 48 esima edizione della mostra nazionale del Libro Genealogico di questa razza. Ad aggiudicarsi il gradino più alto del podio è stata Astrid, bovina che proviene dall’allevamento di Michel Quistini, un giovane allevatore (ha solo 28 anni) di Oltre il Colle, in Val Serina in provincia di Bergamo.
Da sinistra, Astrid campionessa della Mostra nazionale del Libro Genealogico della razza Bruna, Rival Payo Telly (Campionessa riserva) e P.V. Gitano Polly (Menzione d'onore)
(©Foto Veronafiere_Ennevi)
Di tutto rispetto le prestazioni di Astrid che ha una produzione media di 95,9 quintali di latte al 3,60% di grasso e al 3,50% di proteine. “Allevare al pascolo, a 1.300 metri di quota, non è certo facile – ha commentato Quistini nel ricevere il premio per la sua campionessa – ma il mio obiettivo è quello di produrre latte di qualità. E col latte delle mie 45 bovine produco il formaggio Valserina, mentre il 20% lo vendo alla cooperazione. In questa difficile fase di mercato, è poi importante resistere, senza perdere la qualità”.