Cala ancora il prezzo dei suini pesanti (indispensabili fornitori di cosce per i prosciutti Dop), lo dice la Cun (Commissione unica nazionale) nel riportare i prezzi medi mensili di ottobre, in calo del 3,7% rispetto a settembre. Le quotazioni si sono così fermate ad una media di 1,388 euro per chilogrammo, ma nonostante questa flessione la redditività degli allevamenti è in miglioramento. Infatti, l’indice Crefis, il centro di ricerche economiche dell'Università Cattolica di Piacenza, indica margini in crescita del 1,5% su base congiunturale (cioè rispetto a settembre) e un più 8,7% su base tendenziale (ovvero nei confronti di ottobre 2013). Un paradosso solo apparente e l'arcano è svelato dalla caduta dei costi di produzione negli allevamenti, grazie alla flessione dei prezzi delle materie prime che compongono la razione alimentare dei suini.

Soddisfatti anche i macellatori
I prezzi dei suini in discesa hanno favorito la fase di macellazione e anche in questo caso è l'indice Crefis che lo conferma, con un aumento della redditività del 3,4% rispetto a settembre e un più 6,4% nei confronti di ottobre 2013. Un'occhiata ai prezzi di mercato per avere conferma che a ottobre i prezzi medi mensili delle cosce fresche per crudo tipico quotate alla Cun tagli sono scese a 3,664 euro al chilo nella tipologia leggera e a 4,074 euro al chilo nella tipologia pesante. Scendono, sempre a ottobre, anche i prezzi delle cosce fresche per prosciutti generici (-4,2% rispetto a settembre).

Riequilibrio fra Dop e generici
Ottobre porta un parziale riequilibrio nella fase di stagionatura dei prosciutti, con un riavvicinamento tra la redditività dei Dop e dei generici. In particolare l’indice Crefis mostra un forte recupero della remuneratività delle cosce stagionate a denominazione di origine protetta (+6,1% tipo leggera, +5,6% tipo pesante). Merito del calo dei prezzi delle cosce fresche, visto che il mercato dei prosciutti Dop continua a segnare stanchezza con prezzi che in ottobre sono scesi dello 0,5%. Allo stesso tempo diminuisce la forbice che vedeva in vantaggio i prosciutti leggeri (generici) sui prosciutti Dop. Un'anomalia del mercato che ora sembra almeno in parte ridimensionarsi.