"Sono stati evidenziati solo pochi punti della proposta per stigmatizzare degli aspetti che non corrispondono assolutamente alla realtà – si legge in comunicato – Infatti, nel nuovo decreto è stato inserito l’obbligo di indicare, per i prosciutti cotti prodotti con carni di specie diverse da quella suina (es: tacchino), la specie animale proprio per tutelare il “prosciutto cotto” abitualmente conosciuto dal consumatore.
In merito al fatto che ora i prosciutti potranno essere riempiti con “acqua”, si fa presente che la percentuale, valutata sulla base di studi scientifici presentati al ministero e da questo ritenuti validi, è solo dell’1% e rispecchia pienamente l’attuale tipologia di produzione di carne suina che, rispetto ad un tempo, è decisamente più magra".
"Si parla tanto di sostenere le nostre produzioni pregiate che riescono a penetrare con successo sui mercati esteri (fermo restando che la necessità è sempre quella di aprire nuove frontiere) - continua il comunicato - e poi sulla base di “niente” si sferrano attacchi pesantissimi che hanno come unica conseguenza quella di porre ombre totalmente infondate sul consumatore, e non solo su quello nazionale".
"Si è davvero stanchi dei continui attacchi inferti all’industria agro-alimentare nel suo insieme, visto che poi è proprio il prodotto industriale quello maggiormente controllato e che può offrire le massime garanzie di sicurezza alimentare al cittadino consumatore" conclude il comunicato dell'Uniceb.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Uniceb