Lo dichiara l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, che sollecita “una partecipazione all’operazione dei consorzi di tutela, delle regioni coinvolte nella produzione di Grana Padano e Parmigiano-Reggiano e del ministero delle Politiche agricole. Ieri la quotazione del latte crudo spot sulla piazza di Verona ha toccato i 37 euro per 100 chilogrammi – ricorda Fava – con una flessione dell’1,73% rispetto alla quotazione precedente e addirittura del 27,45% rispetto a 12 mesi fa”.
La situazione è preoccupante, dice Fava, “anche se osserviamo l’andamento dei formaggi duri: il Grana Padano 10 mesi sulla piazza di Mantova ha segnato 6,53 euro al chilogrammo, cioè l’11,82% in meno sull’anno precedente; il Parmigiano-Reggiano 12 mesi, con i suoi 7,60 euro al chilogrammo sulla piazza di Milano, in 12 mesi ha perso il 13,14%”.
Nel 2009, ricorda l’assessore Fava, “l’allora ministro delle Politiche agricole Luca Zaia si attivò per ritirare 200mila forme di Grana Padano e Parmigiano-Reggiano, pagandole a prezzo di mercato e distribuendole agli indigenti attraverso la rete di onlus. Credo che il ministro Martina dovrebbe seguire le stesse orme e pianificare, insieme a Bruxelles, una strategia per il ritiro massiccio di forme. La Lombardia è pronta a fare la propria parte, per sostenere il comparto, se il governo glielo consentirà”.
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