Il Crefis – Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole dell'Università Cattolica del Sacro Cuore – riporta che l’andamento del mercato dei suini in agosto ha mostrato comunque una certa tensione: alla Cun non si è raggiunto nemmeno un accordo sul prezzo in tutto il mese e le quotazioni settimanali, decise con diverse modalità come da regolamento, sono risultate in leggera discesa (-0,4%) rispetto al mese precedente, ma sono inferiori del 7,0% rispetto a quelle dello stesso mese dello scorso anno.
A Modena, invece, sono state in ascesa, rispetto a luglio, sia le quotazioni dei suini da macello pesanti (+2%) che quelle dei capi leggeri (+1,9%). Rimangono decisamente negative, comunque, le variazioni tendenziali sia per la tipologia leggera che per quella pesante.
Continuano infine a calare le quotazioni dei suini da allevamento (-2,4% rispetto a luglio), anche se i dati tendenziali, tutti ampiamente positivi, dicono che i prezzi si mantengono ben al di sopra di quanto quotato nel 2013.
Buona ad agosto la perfomance della fase di macellazione. L’indice Crefis indica redditività in aumento del 2,9% su base congiunturale e dell’1,2% su base tendenziale. A dare slancio alla prima trasformazione delle carni suine è stato il buon andamento del mercato dei principali tagli.
Ad agosto i prezzi medi mensili delle cosce fresche per crudo Dop, sia leggere che pesanti quotate dalla Cun tagli, sono aumentati dell’1,9% rispetto al mese precedente; anche se le variazioni tendenziali sono risultate negative per entrambe le tipologie di prodotto: -8,7% per la coscia leggera; -1,3% per la coscia pesante.
In crescita, sempre in agosto, i mercati delle cosce fresche destinate a crudi non Dop, con la quotazione dei prodotti scambiati dalla Cun tagli che varia del +1,8% per la tipologia leggera e del +1,7% per quella pesante. Le variazioni tendenziali sono state però negative: -9,9% (coscia leggera) e -6,5% (coscia pesante).
Uno sguardo infine ai lombi taglio Modena i cui prezzi sono saliti ad agosto del 3,6% rispetto a luglio, ma sono in discesa del 4,1% rispetto all’anno scorso.
Nella fase di stagionatura si approfondisce la differenza di redditività tra prosciutti Dop e generici a favore di questi ultimi: l’indice Crefis per la cosce stagionate Dop indica una redditività in calo del 6%, sia rispetto a luglio che su base tendenziale. Mentre la redditività delle produzioni non tipiche ha fatto registrare un ulteriore, seppur modesto, aumento, di poco inferiore all’1% su base congiunturale.
“Con agosto siamo al quattordicesimo mese in cui la redditività della stagionatura dei prosciutti Dop leggeri è risultata inferiore a quella delle produzioni non tipiche – sottolinea Gabriele Canali, direttore del Crefis - Una anomalia che prosegue e si aggrava, a testimonianza di una crisi della filiera del prosciutto tutelato che dura ormai da troppo tempo”.
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Fonte: Crefis