Non c'è pace per la Cun conigli, la commissione unica nazionale incaricata di definire il prezzo di contrattazione dei conigli vivi. Una recente variazione alla regolamento che ne disciplina il lavoro è stata fortemente contestata dal presidente di Anlac (Associazione nazionale liberi allevatori di conigli), Saverio de Bonis. Motivo del contendere è l'aver invitato al tavolo tecnico della filiera alcuni commissari che non avrebbero titolo per partecipare al “Gruppo di lavoro trasparenza del mercato”. Per di più il loro ingresso avrebbe escluso la presenza delle associazioni di rappresentanza e delle centrali cooperative. In questo modo, sostiene De Bonis, sono stati esautorati della loro funzione i commissari effettivi ridotti da sei a quattro. Viene così meno lo spirito ispiratore del lavoro del Cun, che dovrebbe essere espressione di una rappresentanza di tutto il territorio nazionale per consentire il superamento delle borse merci locali.

Il nuovo regolamento - sostiene De Bonis - a rigor di logica dovrebbe essere annullato, anche perché non porta risposte concrete alle richieste più volte avanzate dagli allevatori in direzione di una maggiore trasparenza e neutralità, principi suggeriti da autorevoli organismi istituzionali (Antitrust e Parlamento).” “Infine - conclude De Bonis - alcune procedure nella definizione del prezzo, di fatto, rafforzano la funzione mediatrice del segretario che assume delle funzioni che non sono proprie.

Anche in campo sul suinicolo l'esperienza della commissioni unica nazionale non ha portato ai risultati attesi. Forse non è sufficiente rivedere questi meccanismi di formazione del prezzo, ma è necessario fare un passo in più riorganizzando le filiere produttive dei conigli come quelle dei suini. Un'impresa difficile, ma non impossibile.