Nuove sanzioni per chi non rispetta le regole durante la macellazione e l’abbattimento degli animali: questo è il contenuto del Decreto legislativo 131/2013, entrato in vigore nel dicembre scorso e al quale dovranno sottostare tutti gli operatori del settore. Il decreto in questione è relativo alla disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni contenute nel regolamento europeo sulle cautele da adottare durante la macellazione o l’abbattimento degli animali.

Gli aspetti più significativi del nuovo decreto sono riconducibili alle sanzioni da attribuire a coloro che non rispettano i principi dettati dal regolamento Ce relativi ad un approccio, durante l’abbattimento, che risparmi agli animali dolori, ansia o sofferenze evitabili e, coerentemente con questo approccio, l’obbligo di soppressione previo stordimento dell’animale stesso. Il decreto prevede dunque, per coloro che macellano o abbattano animali, sanzioni pecuniarie che vanno da 1000 a 3000 euro se commettono violazioni riguardanti le prescrizioni sull’abbattimento degli animali destinati al consumo domestico privato e alla fornitura diretta di piccoli quantitativi di carne. Più severe sono invece le sanzioni in merito alle violazioni delle prescrizioni generali per l’abbattimento e le operazioni correlate alla macellazione, ma anche per il mancato rispetto di quanto previsto relativamente ai metodi e strumenti di stordimento che invece possono variare dai 2000 ai 6000 euro.

La protezione degli animali - afferma Enrica Gobbi, responsabile agro ambiente Coldiretti Piacenza-, durante la macellazione o l’abbattimento è una questione etica, segno di avanzamento culturale e rispetto dell’animale. Va da sé che il rispetto di tali principi debba incidere sull’atteggiamento del cliente, che acquistando carne proveniente da altri Paesi si espone ad un maggior rischio di sostenere allevamenti che non offrono le stesse nostre garanzie in termini di sicurezza alimentare e benessere animale. Questa maggiore severità della normativa inoltre, produce ricadute sulla qualità della carne e indirettamente produce un impatto positivo sulla sicurezza del lavoro nei macelli”. “I nostri uffici - conclude Enrica Gobbi -, sono a disposizione per ulteriori approfondimenti e per tutte le informazioni necessarie in questo ambito”.