E' nel “cassetto” di Bruxelles dal 2011, in attesa di essere operativo. E' il regolamento “targato” 1169/2011, e riporta un lunghissimo sottotitolo che inizia con “relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori...” e continua con una lunga serie di numeri per indicare regolamenti da modificare e direttive da abrogare. Dopo 59 “considerando” (che risparmiamo ai lettori) si snoda per 55 articoli tutti dedicati a come devono essere etichettati gli alimenti e quali indicazioni devono contenere. E all'articolo 26 si legge “l'indicazione del paese d'origine o del luogo di provenienza è obbligatoria”. Precisando poi che entro il 13 dicembre 2013 la Commissione deve adottare gli strumenti necessari per dare seguito a questo obbligo. Sul filo di lana, ad appena una settimana dalla scadenza, ecco arrivare la risposta di Bruxelles, precisando che l'obbligatorietà dell'origine scatterà per le carni di pollame, di suino, di ovini e caprini. Coincidenza o meno che sia, la conclusione dei lavori di preparazione è arrivata proprio all'indomani delle manifestazioni promosse in frontiera da Coldiretti.

La soddisfazione del Ministro...
Così la notizia è stata accolta con ancor più soddisfazione dal ministro per le Politiche agricole, Nunzia De Girolamo, che della protesta degli agricoltori è stata paladina a dispetto delle critiche che per questo le sono piovute addosso da parte delle industrie, le stesse che da sempre si oppongono all'indicazione dell'origine in etichetta. “Si tratta di un risultato a lungo cercato dall'Italia che è stata sempre in prima fila nella battaglia per la trasparenza delle informazioni in etichetta.” Questo il commento del ministro per la decisione presa a Bruxelles per introdurre questa nuova etichetta destinata a fare chiarezza sull'origine delle carni. De Girolamo ha poi tenuto ad evidenziare come siano state recepite talune osservazioni avanzate dall'Italia sull'allungamento del periodo minimo di allevamento per l'indicazione del paese di origine, cosa che dovrebbe andare a beneficio dei nostri allevatori.

...e del presidente della Comagri
L'approvazione delle regole esecutive in tema di etichettatura delle carni “dimostra l'attenzione dell'Europa alla corretta informazione del consumatore”, questo il commento del presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, da sempre sostenitore delle etichette “trasparenti” e che per questo risultato si è fortemente impegnato. Non a caso il provvedimento comunitario è frutto del lavoro del Parlamento europeo e rappresenta un provvedimento importante che potrà aprire la strada all'etichettatura obbligatoria di altri prodotti alimentari. Con le nuove regole, ha spiegato De Castro, le etichette dovranno riportare le voci “origine”, “allevato” e “macellato”. Nel caso di una carne proveniente da un animale nato, allevato e macellato nello stesso paese, sarà presente la sola voce “origine” seguita dal nome dello Stato membro o del paese terzo. Altrimenti dovranno essere indicati il luogo dell'allevamento e quello della macellazione. In pratica quello che già oggi troviamo sulle etichette delle carni bovine e che ora si applicherà a tutte le altre carni. Ma dovremo pazientare ancora un po'. Le nuove regole sulla etichettatura devono ancora essere varate ufficialmente dalla Commissione (cosa che avverrà nei prossimi giorni) per poi entrare in vigore il primo aprile del 2015. La stessa data prevista per per l'abolizione delle quote latte. Che così diventa un giorno da ricordare per tutta la zootecnia.