La magistratura sta verificando la congruità dei “numeri” delle quote latte. La notizia e' stata anticipata anche da Agronotizie pochi giorni fa e ora si attende che le verifiche dicano se le multe erano dovute oppure no e che ne sarà di quelle ancora da saldare attraverso le rate. Una questione complessa che ha riaperto le “ferite”, mai del tutto rimarginate, fra i molti che si sono messi in regola a suon di lire prima e di euro poi, e quanti hanno rifiutato le multe (mettendosi di fatto fuori dai confini della legge) ritenendo il sistema viziato da errori. Cosa possibile, ma ancora da verificare. E parlando di verifiche Copagri ora chiede che gli organi inquirenti verifichino l'operato delle Regioni e dell'Unalat, l'unione dei produttori di latte che in una prima fase ha gestito il sistema delle quote latte in Italia. Entrambi, a detta di Copagri, avevano (e hanno, nel caso delle Regioni) il compito di controllare i “numeri” del latte e la corrispondenza fra i dati raccolti e quelli presenti nell'anagrafe gestita dallo Zooprofilattico di Teramo.

Le richieste
Ci chiediamo - dice Roberto Cavaliere nella sua veste di presidente di Copagri Lombardia e responsabile nazionale del settore latte - perché le attività della Corte dei Conti e degli uffici quote latte delle amministrazioni regionali abbiano “concentrato” la loro attenzione esclusivamente sulla riscossione di dubbi prelievi, senza preoccuparsi della verifica delle vacche in stalla corrispondenti all'anagrafe bovina.” Già nel 2008 Copagri aveva presentato presso la Procura della Repubblica a Milano, un esposto nel quale si evidenziavano talune incongruenze, come l'aver considerato un terzo del patrimonio bovino come vacche nutrici (il cui latte non è commercializzato).

Stato di agitazione
E' legittimo pensare - continua Cavaliere - che migliaia di produttori stiano pagando senza colpe e lo stanno facendo a tassi di interesse “di usura”, inaccettabili rispetto alla grave crisi economica in corso. Ricordiamo che le riscossioni hanno portato e stanno portando molte aziende verso “il baratro” del fallimento.” La vicenda quote latte si riapre e Copagri ha già dichiarato la sua intenzione di dichiarare lo stato di agitazione. La “partita” quote latte, dunque, è da considerarsi tutt'altro che chiusa, a dispetto della decisione, confermata da Bruxelles, di abolire il regime delle quote con il primo aprile del 2015.