"C’è poco da fare – ha detto Fabiano Barbisan, presidente del Consorzio L’Italia Zootecnica e di Unicarve, alla notizia dell’esito delle votazioni sulla proposta di abolizione dell’etichettatura facoltativale multinazionali “dell’anonimato dei prodotti” oggi hanno segnato un punto molto pesante a loro favore e solo un miracolo potrà riportare in vita una norma, che pur facoltativa, ha sempre costituito un ostacolo ai “venditori di fumo”, pronti a cogliere l’attimo, per propinare ai consumatori slogan e fantasie, sulla qualità dei loro prodotti. Noi imprenditori cerchiamo la concretezza: dalle prime informazioni assunte al termine del voto, abbiamo capito che ora l’ultima parola spetta al Consiglio dei ministri dell’Unione europea, che si ritroverà sul tavolo il provvedimento votato dal Parlamento, passato con pochi voti di scarto".

"Ho chiesto al ministro Catania di poterlo incontrare personalmente, per capire quali azioni intende fare e quali margini ci possono essere nel riformare un provvedimento scandaloso, non solo per l’etichettatura facoltativa delle carni, ma anche per l’introduzione della tracciabilità elettronica dei bovini, scritta con emendamenti al limite della comprensione per far passare il provvedimento. Sfido gli Stati membri a metterla in pratica e motivarne l’utilità, sia in termini di sicurezza alimentare, che di salute pubblica e reale tracciabilità. Spero si vada ora al “quarto round” e che il ministro Catania riesca ad allargare il blocco di minoranza che è favorevole al mantenimento dell’etichettatura facoltativa. Ci attiveremo per coinvolgere ulteriormente i colleghi di Francia, Spagna e Irlanda, con i quali si sta lavorando a un documento per la futura Pac zootecnia, chiedendo il loro sostegno. Confidiamo che il Consiglio dei ministri non dia mandato al presidente di avviare i negoziati con il Parlamento in prima lettura, altrimenti sarebbe la fine dell’etichettatura facoltativa e si spalancherebbero le porte per i “furbetti del quartierino alimentare”.  

 

La lettera a Catania 

Fabiano Barbisan scrive al ministro delle Politiche agricole Catania: “Caro ministro, come lei sa oggi il Parlamento europeo, per una manciata di voti, ha votato degli emendamenti che sopprimono l’etichettatura facoltativa delle carni bovine. Non mi dilungo a spiegarle le ragioni che abbiamo sostenuto in questi mesi di battaglia per mantenerla in vita, fatta anche personalmente, con grande convinzione, già dall’avvio del Reg. 1760/2000, perché so che Lei ne è a conoscenza, come so qual è il suo pensiero sulla necessità di mantenere in vita un provvedimento che costituisce un ostacolo alle “informazioni fasulle” che le “multinazionali dell’anonimato dei prodotti” vorrebbero gestire a piacere. So che ora la materia è nelle mani del Consiglio dei ministri dell’Europa, al quale lei partecipa con grande competenza e che, nell’ambito dell’iter procedurale del provvedimento, potrebbe succedere ancora qualcosa di positivo per mantenere in vita l’etichettatura facoltativa delle carni bovine. Ciò premesso, sono a chiederle di poterla incontrare per rappresentarle le preoccupazioni degli allevatori e valutare con lei se ci sono ulteriori margini d’intervento per mantenerla in vita”.