Nel 2011, il Consorzio Tutela Grana Padano ha investito oltre 8 milioni di euro per un totale di 13.155 interventi di vigilanza, tutela e controlli, in Italia e all'estero. Il dato è stato reso noto da Nicola Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio, in occasione dell'assemblea generale dei soci il 20 aprile.

"Per combattere in modo ancora più efficace la contraffazione e le imitazioni – ha aggiunto Baldrighi – abbiamo attivato un team di professionisti che svolgerà un'attività di vigilanza aggiuntiva sul formaggio grattugiato, perché nel 2011 sono state grattugiate 960 mila forme di Grana Padano, ben 60 mila in più rispetto al 2010, ed il trend è in aumento. Vogliamo essere certi, e garantirlo al consumatore, che nelle buste di grattugiato dichiarato Grana Padano, ci sia realmente Grana Padano".

Altri dati forniti hanno riguardato la geografia produttiva del Grana Padano. Il 59% della produzione riguarda caseifici cooperativi, il restante 41% le industrie casearie. Provincia regina si conferma Mantova, che ha prodotto il 27,6% del totale annuo nei suoi 29 caseifici. Seguono ancora una volta Brescia con 28 caseifici e il 21,44% e Cremona che con 9 caseifici ha prodotto il 15,49%. Con il latte del Veneto, lavorato nei suoi 25 caseifici, ma anche fuori regione, è stato prodotto il 17,9% delle forme, mentre i 24 caseifici della provincia di Piacenza hanno garantito il 12,64%.

"Nel 2011 l'export è cresciuto ancora del 2,4% – ha concluso il presidente Baldrighi – arrivando a 1.334.300 forme e con un fatturato di 790 milioni di euro. Paese importatore leader resta la Germania, che ha superato la soglia di 302 mila forme, seguita da Stati Uniti, Svizzera, Francia e Regno Unito, tutti al di sopra delle 100 mila forme importate".

L'assemblea è stato rinnovato il consiglio d'amministrazione. L'organismo resterà in carica per quattro anni rispetto ai tre del passato; l'assemblea ha inoltre stabilito di ridurre il numero dei componenti da 27 a 26, per la cancellazione della categoria degli ammassatori.