La Fiera agricola zootecnica italiana di Montichiari è ai blocchi di partenza. L'84ma edizione è stata presentata a Palazzo Broletto, nella sede della Provincia di Brescia.
Appuntamento il prossimo weekend, dal 17 al 19 febbraio, con la rassegna dedicata al sistema agro-zootecnico che vede Brescia primeggiare a livello nazionale, con una produzione lorda vendibile che oltrepassa nella filiera agroindustriale il miliardo di euro. L'inaugurazione è prevista sabato 18 alle 11, nel foyer del Centro Fiera del Garda di Montichiari.
I numeri della Fiera
A presentare i numeri pensa il direttore del Polo fieristico di Montichiari, Ezio Zorzi: "Quest'anno possiamo contare su 350 espositori, 9 padiglioni occupati per oltre 40mila metri quadrati, oltre 700 animali esposti. Un successo che conferma il ruolo strategico del Centro Fiera".
L'assessore provinciale all'Agricoltura, Gian Francesco Tomasoni commenta: "La Fazi è un'importante vetrina di quella che è l'economia legata al territorio. D'altronde l'agricoltura e la zootecnia, che rappresenta l'80% del settore, è un baluardo del sistema provinciale e nazionale, visti i numeri del lattiero caseario e della suinicoltura". Tomasoni, inoltre, anticipa i risultati dell'agricoltura nel 2011: "C'è stato un recupero, nonostante alcune sofferenze e problemi di difficile soluzione, come la Direttiva nitrati, troppo pesante per il sistema anche con l'innalzamento dei valori a 250 chilogrammi di azoto per ettaro". E poi, fra le criticità, "la burocrazia, che strangola le imprese", come ricorda Germano Pè, presidente provinciale bresciano e regionale dell'Associazione allevatori.
"Montichiari è per noi un'importante evento nazionale, che promuoverà ancora una volta la zootecnia bresciana - prosegue Pè -. Pensate che negli ultimi due appuntamenti di rilievo, come la fiera del bovino da latte a Cremona e la mostra nazionale della razza Bruna a Verona, gli allevatori bresciani hanno conquistato il gradino più alto del podio". Il problema riguarda la competitività delle imprese agricole, rallentata da prezzi che, per quanto in recupero, "dovrebbero crescere ancora un po' e soprattutto rimanere stabili".
Fra convegni, eventi, mostre zootecniche e approfondimenti, la Fiera agricola zootecnica italiana "resta un simbolo per la comunità di Montichiari", dichiara il sindaco, Elena Zanola. "La scelta del Centro Fiera del Garda è strategica perché si inserisce in un territorio esteso, edificato solo per il 10 per cento. Il resto è campagna". Il motore, come sottolinea l'assessore alle Attività produttive, Giorgio Bontempi, "di un sistema di traino per il territorio, valorizzato anche dal polo fieristico".
Apima Brescia, semine last minute
Le agroenergie e l'esigenza di far quadrare i bilanci delle imprese agricole sono le variabili determinanti per impostare le semine primaverili. Così, se molto sembra già allineato su binari ormai noti all'agricoltura della prima provincia agricola d'Italia, "restano comunque alcuni margini per decisioni last minute", afferma Fabrizio Zuccali, direttore di Apima Brescia, l'Associazione delle imprese di meccanizzazione agricola aderente a Confai.
Con 130 realtà, che operano professionalmente in outsourcing per il comparto primario su tutto il territorio bresciano, le imprese agromeccaniche rappresentano un osservatorio sulle previsioni della campagna primaverile, che si preannuncia posticipata di almeno un paio di settimane, dato l'andamento meteorologico.
Mais, triticale e sorgo per le agronenergie e i mangimi animali
Nell'analisi realizzata in vista della Fiera, Zuccali indica il mais come prima coltura del bresciano, con circa 47mila ettari: ingrediente per l'alimentazione animale, ma anche come benzina per i digestori dei biogas, segmento in costante crescita. Le energie rinnovabili, valuta Apima Brescia, dovrebbero spingere anche la produzione 2012 di triticale, coltura particolarmente indicata nella produzione di biomassa a scopo energetico. "Guardando i grandi numeri, le superfici coltivate a mais dovrebbero mantenersi stabili sui livelli dello scorso anno – calcola Zuccali – tenuto conto che la superficie agricola utilizzata continua il trend di contrazione".
Molto dipenderà dall'andamento dei prezzi, che in queste settimane vedono una certa tensione rialzista e che saranno decisivi per spostare l'ago della bilancia verso il mais piuttosto che altre colture. Non sembra infatti attrarre particolarmente la soia, che dovrebbe mantenersi sui livelli dello scorso anno o al massimo registrare un timido balzo in avanti, dell'ordine del 3-5 per cento.
La provincia di Brescia scommette anche sul sorgo, valida alternativa al mais nella dieta animale, con costi di produzione competitivi. Le energie rinnovabili trascineranno anche il mercato degli affitti portando nel giro dei prossimi 12 mesi a un ulteriore incremento, fino anche al 10-15 per cento.
"Gli agricoltori cercheranno di contenere i costi di produzione – sostiene il direttore di Apima Brescia -. Sempre più imprese agricole, infatti, chiedono ai nostri associati di operare con tecniche di minima lavorazione e di semina su sodo, per contenere le spese". Secondo i calcoli elaborati da Apima, su fonte Inea, Istituto nazionale di economia agraria, "si arrivano a risparmiare fino a 100 litri di gasolio per ettaro e si possono tagliare i costi da 200 a 50 euro a ettaro, con una riduzione delle emissioni e di accumulo di carbonio nel terreno".
La campagna primaverile alle porte dovrebbe caratterizzarsi anche per un calo sensibile nell'impiego dei mezzi tecnici. L'obiettivo è risparmiare e, grazie alle tecnologie all'avanguardia delle imprese agromeccaniche, è possibile realizzare una concimazione localizzata, che consente una riduzione fino al 50% delle unità fertilizzanti di fosforo e potassio, con un risparmio che arriva fino a 150 euro per ettaro.
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