Chi produce deve essere remunerato. Le imprese non possono continuare a lavorare in perdita. 

E’ questa la base di partenza delle future trattative tra gli allevatori ovini e i caseifici industriali della Toscana

Alla vigilia di una nuova stagione di tavoli ed incontri sono gli allevatori a dettare i tempi memori dei faticosi braccio di ferro dello scorso anno: accordo di filiera entro novembre. E non più in là. In ballo, insieme al prezzo del latte della nuova campagna 2012 c’è il destino di un settore che in Toscana vale mille aziende, 470mila capi ovini e 60 milioni di litri di latte. 

Per il 'gentlemen’s agreement', la stretta di mano tra la Regione Toscana ed il mondo dei produttori e trasformatori di pecorino toscano che si è celebrato ad aprile e che aveva stabilito il prezzo del latte, è la prova del nove. 

Sullo sfondo, a completare il delicato equilibrio, il piano di intervento, circa 600mila euro, varato prima dell’estate dalla Regione Toscana a sostegno della qualità, della promozione e valorizzazione del pecorino toscano Dop

Una sorta di 'premio', un incentivo, alle cooperative di trasformazione e caseifici che producono formaggio lavorando latte toscano. 

“Fino al 31 dicembre il prezzo del latte è stabilito – spiega Coldiretti Toscana – ma serve ad arrivare ad un nuovo accordo di filiera non più tardi di novembre stabilendo un prezzo minimo garantito sulla base di griglie e parametri ben definiti. E’ fondamentale per valorizzare veramente il latte ovino toscano. Ci attendiamo – conclude – un primo giro di incontri per pianificare le basi del futuro accordo”.