La filiera suinicola italiana è provata da un periodo di incertezza economica e fatica a condividere una strategia per affrontare le sfide del mercato, pesantemente condizionato dalla posizione dominante del settore della distribuzione e dalla pressione delle produzioni indifferenziate a basso valore aggiunto. 

Il circuito dei prosciutti di Parma e San Daniele, che rappresentano complessivamente 2/2,2 miliardi di euro al consumo, interessa circa il 70% della produzione nazionale di suini e pertanto la sua tenuta economica è decisiva per la sostenibilità dell’intera filiera. In particolare sono necessarie azioni tecniche e organizzative per rafforzare gli elementi che rendono distinguibili queste produzioni e possono assicurare il loro successo commerciale. In altre parole si tratta di rinvigorire il vero Made in Italy, che si qualifica per l’originalità della selezione genetica, per le pratiche di allevamento e per la specificità del processo di trasformazione.

E’ una sfida impegnativa e serve una rinnovata e più consapevole collaborazione tra chi è impegnato nell’allevamento dei suini e chi ne lavora le carni ottenute. 

I Consorzi di Parma e San Daniele fin dalla loro fondazione sono impegnati a favorire il miglioramento qualitativo e la valorizzazione dei prosciutti tipici, ed Anas, con la selezione del Libro genealogico, contribuisce a caratterizzare il suino per la produzione efficiente di carne di qualità adatta alla stagionatura in prosciutti.

In questo scenario si colloca l’iniziativa che ha portato alla sottoscrizione dell’innovativo protocollo di intesa. Esso prevede una serie di impegni, tra cui:

- la diffusione della filosofia, delle conoscenze e delle scelte tecniche alla base dei Disciplinare di produzione delle due Denominazioni di origine protette, 

- la difesa e promozione delle strategie in favore delle produzioni di qualità della suinicoltura nazionale, in un quadro di equa ripartizione del valore aggiunto tra i diversi anelli della filiera produttiva e tra produzione e distribuzione.

L’auspicio dei firmatari è che questa iniziativa inauguri una nuova stagione di relazioni tra gli operatori della filiera delle produzioni di qualità italiane, presupposto indispensabile per vincere le sfide di un mercato sempre più aperto e competitivo.