Tutto quello che si poteva fare è stato fatto e non si può continuare a illudere le persone. La vicenda quote latte è conclusa con la legge 33, quanto di meglio poteva essere fatto da chi ci ha preceduto.” E' con queste parole che il ministro dell’Agricoltura, Giancarlo Galan, ha concluso l’audizione alla commissione Agricoltura della Camera. Una conclusione che non ha lasciato spazio alle speranze di chi immaginava possibile uno slittamento delle scadenze del 30 giugno per il pagamento delle multe, ancorché rateizzate. Intanto la Regione Lombardia ha mandato in pagamento l’ultima tranche di contributi Pac per oltre 12 milioni di euro. Ma delle 473 aziende che erano in attesa dei sostegni comunitari, solo 231 si sono viste consegnare gli assegni della Ue. Alle altre 242 (per un importo di 5,4 milioni di euro) i contributi Pac sono stati trattenuti per compensare il debito contratto con le multe latte. “Il comportamento della regione – ha voluto sottolineare il Governatore della Regione, Roberto Formigoni - si è improntato, come sempre, al più rigoroso rispetto delle regole, comunitarie e nazionali.” “Peraltro – ha voluto aggiungere l'assessore all'Agricoltura, Giulio de Capitani - nulla di diverso è possibile attendersi dalla regione che produce ogni giorno oltre il 40% del latte italiano e che per questo è chiamata a essere modello di comportamento.”

 

Favorevoli…

La ferma posizione del ministro Galan, che ha avuto pronto riscontro in questa decisione della Lombardia nel trattenere i contributi Pac a fronte delle multe latte, ha trovato l’apprezzamento di gran parte delle Organizzazioni Professionali, Confagricoltura, Coldiretti e Cia. Quest’ultima però ha affidato a un suo comunicato la proposta al Governo italiano di chiedere a Bruxelles la sospensione del pagamento delle rateizzazioni in atto. Anche la Regione Friuli Venezia Giulia è scesa in campo per chiedere una sospensione delle multe, lo ha fatto approvando una delibera regionale dove si chiede di provvedere “senza indugio per una sospensione dei pagamenti delle prossime annualità di rateizzazione.” Apprezzamenti per la posizione del ministro sono arrivati anche da OC Latteitalia, la prima organizazione comune per il latte in Italia, che ha raccolto il testimone di Unalat continuandone l'attività. “Sulle quote – si legge in un comunicato di OC Latteitalia – è più che mai necessario attenersi alla legalità.

 

e contrari

Di segno opposto la posizione di Copagri che per bocca di Roberto Cavaliere, presidente di Copagri Lombardia, ha bollato come “un atto irresponsabile” la posizione espressa da Galan in commissione Agricoltura della Camera il 30 giugno. Nella stessa giornata il presidente di Copagri, Franco Verrascina, ha invitato gli allevatori a sospendere lo stato di agitazione nel timore che il crescere della tensione fra quanti stavano manifestando con i loro trattori potesse degenerare e superare i confini di una protesta che è sempre rimasta sempre dentro i confini della correttezza.

 

Si fermano le proteste

A convincere gli allevatori allo sgombero del presidio di fronte alla Regione Lombardia ha influito la disponibilità del prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi, a coordinare un tavolo di confronto con il ministro Galan. Ma la svolta è arrivata con la dichiarazione da parte di Bossi junior, nella sua recente veste di consigliere regionale, con la quale ha dato ampie garanzie della volontà espressa dal ministro Umberto Bossi, di proporre un emendamento che proroghi al 31/12/2010 tutte le rateazioni in corso della legge 119/03 e della legge 33/09. Gli allevatori si sono detti soddisfatti, ma bisognerà fare i conti anche con Bruxelles. E Galan, a questo proposito, è stato chiaro ricordando che già in passato un'analoga richiesta è stata bocciata dalla Ue con fermezza.
Di quote e multe, c'è da starne certi, se ne parlerà ancora a dispetto della legge 33/2009 che avrebbe invece dovuto chiudere definitivamente la vicenda. Una speranza che è andata delusa.