Cambio della guardia ai vertici di Assica, l'associazione che riunisce le industrie che operano nella trasformazione delle carni. Lo ha deciso l'assemblea dei soci riunita a Pavia nei giorni scorsi che ha eletto come presidente per il biennio 2010-2012 Lisa Ferrarini, che succede a Francesco Pizzagalli, alla guida dell'associazione dal 2005 sino ad oggi. Impegnativo il compito che attende la neo presidente, cui toccherà guidare un'associazione che vanta oltre 60 anni di attività (è sorta nel 1946), alla quale aderiscono 180 aziende, dalle quali esce oltre un milione di tonnellate di carni trasformate in salumi e insaccati, per un fatturato complessivo di 7,6 miliardi di euro.  Per portare avanti questo compito potrà contare sull'esperienza maturata nell'azienda fondata da suo padre, Lauro Ferrarini, dove è responsabile della produzione e degli approvvigionamenti. A suo favore giocheranno anche i buoni risultati con  quali si è chiuso il 2009 per il settore delle carni trasformate, in particolare sul fronte dell'export. Secondo  i dati Istat rielaborati da Assica, nel  2009 sono state inviate all’estero oltre 110.000 tonnellate di prodotti della nostra salumeria (+3,6%), per un fatturato di circa 860 milioni di euro (+3,3%). Principali protagonisti di questo buon risultato le esportazioni di prosciutti crudi e di mortadella.

 

In rosa anche i giovani di Assica

Fra i primi impegni che attendono Lisa Ferrarini in questa sua nuova veste di presidente, figura il compito di formare il nuovo consiglio direttivo dell'associazione, insieme al quale tratteggiare le linee guida per il prossimo biennio. A darle manforte troverà i giovani imprenditori di Assica, che solo pochi giorni prima dell'assemblea  hanno deciso a loro volta di affidare la presidenza ad Elisa Pedrazzoli dell'omonimo salumificio. Con questi due vertici coniugati al femminile c'è da credere che Assica si appresti ad accelerare il passo sia in favore dei propri associati, sia in favore dell'intera filiera, dagli allevatori alla distribuzione. Perchè sono in molti ad essere convinti che vada superata la stagione delle contrapposizioni a favore di un'allenza fra i diversi protagonisti della produzione.