Ci vogliono un po’ di numeri per capire quanto sia importante il “pianeta” carne in Italia. A quanto riporta Istat (i dati sono del 2007) nelle stalle italiane si contano sei milioni di bovini e poco meno di otto milioni fra pecore e capre. Poi 9 milioni di suini mentre si va sui grandi numeri quando si parla delle specie avicole, che superano abbondantemente quota 150 milioni di capi. A guidare la classifica delle carni più consumate sono però i suini, che hanno sfiorato nel 2007 (secondo le elaborazioni Ismea) quota 40 kg procapite. Assai distanti, con soli 24.8 kg procapite, si posizionano al secondo posto le carni bovine, mentre ai polli spetta un onorevole terzo posto con 18,88 kg procapite, come riferisce Una (Unione nazionale avicoltura) nel suo bilancio di fine 2008. Tenuto conto anche delle altre carni, come quelle di coniglio o di equino, il consumo complessivo di carni in Italia è di 88 kg procapite ed “alimenta” un giro di affari che raggiunge quota 60 miliardi di euro.

Non stupisce allora che attorno al “pianeta carne” fioriscano numerose iniziative, ultima in ordine di tempo “Eurocarne”, manifestazione fieristica che si è svolta a Verona dal 21 al 24 maggio, richiamando l’attenzione degli operatori di tutta la filiera, dalla produzione alla trasformazione.

 

Stati generali della carne

La manifestazione veronese è stata un’occasione per fare il punto sui temi “caldi” del settore, dalla crisi del comparto suinicolo acuita dagli inutili timori sulla nuova influenza, ai problemi delle carni bovine, da tempo in acque agitate per i bassi prezzi di mercato e le difficoltà nella importazione di soggetti vivi da ingrassare. Note positive arrivano solo dal settore avicolo che si prospetta sempre più come “la carne del futuro”. Questa è almeno la convinzione di Aldo Muraro, presidente di Una, espressa in occasione degli “Stati generali della carne”, che si sono svolti in apertura di Eurocarne.

Non sono da meno le attese di crescita anche per gli altri settori, da quello suino a quello bovino. In ogni caso, come hanno tenuto a ribadire Renzo Fossato (presidente di Uniceb, l’unione degli importatori e commercianti di bestiame) e Ugo Sassi (presidente del Gran suino padano), il futuro della carne si gioca sempre più sul controllo (che già c’è) e sulla certificazione che invece è da completare attraverso un'etichettatura più trasparente.

 

Invito al dibattito

E’ la stessa evoluzione dei consumi che richiede un'informazione chiara e attendibile già a partire dalle etichette. I continui allarmi alimentari, veri o presunti, hanno indotto il consumatore a prestare grande attenzione su tutto ciò che porta in tavola, carne compresa. Ed è proprio alla carne, ai modi di produrla, alla sua qualità e sicurezza, che è stata recentemente dedicata una puntata di Report, il programma in onda su Rai tre, condotto da Milena Gabanelli. Come sempre ben documentato, il servizio curato dai giornalisti di Report non ha mancato però di aprire una discussione fra gli “addetti ai lavori” per le tesi sostenute nella trasmissione del 17 maggio. Anche Agronotizie ha messo a disposizione uno spazio per commentare i temi della carne sull’onda di quanto contenuto in Report. Per chi volesse partecipare o più semplicemente leggere i commenti, è sufficiente andare su “www.Agri-Forum.com” oppure seguire questo link.